di Eliseo Zanzarelli
“Ah sì, il consigliere Andrisano intende emanciparsi dal passato? E cosa ha fatto in questi oltre quattro anni nei quali sia io, sia Vitali siamo stati fuori dal Consiglio comunale? Come si sono affermati lui e la consigliera Adriana Balestra, peraltro eletta nelle fila della maggioranza di Denuzzo sia al Comune che alla Provincia? In quale modo si sono affermati gli altri sul piano politico e culturale? Come hanno sfruttato tutto questo tempo utile?”.
Esordisce duramente in questo modo Euprepio Curto, già senatore, consigliere regionale, provinciale e comunale. Ce l’ha con il capogruppo di Forza Italia Francavilla Fontana, che di recente ha inneggiato a un rinnovamento che prescinda dai due principali maggiorenti del fu glorioso centrodestra di Francavilla Fontana per circa 20 anni: emanciparsi da Luigi Vitali e Uccio Curto, il primo punto del rinnovamento del centrodestra prospettato da Andrisano.
Curto, come suo solito, non le manda a dire: “I fallimenti del centrodestra del post Curto, Vitali e della Corte sono imputabili esclusivamente a chi ha pensato di poter prendere a cuor leggero il nostro posto, e noi a quella gente abbiamo lasciato spazio”.
Su Andrisano il giudizio è tranchant: “Andrisano dimentica di non aver votato, per sua stessa ammissione al sottoscritto, Forza Italia alle scorse elezioni regionali, quelle stesse elezioni in cui il sottoscritto da solo racimolò circa 1.800 voti. Avrò modo di parlarne con la coordinatrice provinciale di Fi Laura De Mola e con l’onorevole Mauro D’Attis”.
“Io sono e resto un uomo di partito, sempre pronto a sostenere il partito che mi ha sostenuto. Andrisano è riapparso sulla scena politica dopo un lungo periodo di latitanza e a me piacerebbe conoscere i motivi di questa miracolosa riapparizione lungo la via di Damasco: il consigliere Andrisano è sempre stato, come sostiene, coerentemente di centrodestra? Andrisano dovrebbe chiarire quali siano o siano stati i suoi rapporti col centrosinistra brindisino e pugliese, se è vero, com’è vero, che un professionista a lui vicino, per quanto stimabile anche presentabile, è stato membro di un Cda Stp riconducibile a una gestione dei trasporti che fa capo al presidente della Regione di centrosinistra Michele Emiliano (si parla dell’avvocato Donato Manelli, ndr)”.
Curto è un fiume in piena nel rivendicare trascorsi e meriti e nel contrattaccare da par suo: “Deciderò personalmente cosa fare alle prossime amministrative di Francavilla Fontana, ma credo proprio che sarò candidato anche perché ho 70 anni appena compiuti ma me ne sento addosso 17 e ritengo, numeri alla mano, di godere ancora di un più che discreto consenso personale: alle ultime elezioni regionali, da solo, ho preso circa 1.800 preferenze personali, alle scorse amministrative costruii una lista rinunciando a molti voti personali, senza contare quelli annullati. Dopo la gestione Andrisano di Forza Italia a Francavilla si era persa ogni traccia. Qualcun altro che oggi parla trionfalmente, senza aver mai dimostrato davvero nulla, l’ha mai fatto? Non mi pare proprio”.
E dice anche di più: “La generazione succeduta a Uccio e Gino, ma io ovviamente parlo solo per me, ha fallito eccome. I successori, evidentemente, non sono stati all’altezza, eppure noi abbiamo lasciato loro tempo e spazio in abbondanza… E allora io mi ricandido, a meno che non sia l’unica persona cui non potrei mai dire di no a chiedermi di lasciargli campo libero (non lo specifica, ma si tratta del figlio Alessio, ndr). Diversamente, io ci sono e ci sarò. Con buona pace di chi mi disprezza e per la gioia di chi mi apprezza politicamente e professionalmente, e posso dimostrare che sono ancora e tuttora tantissimi… Di sicuro i miei voti sono sempre provenuti da gente perbene, magari semplice, e non sono mai stato a bordo piscina a cercare d’intercettare il consenso di qualche persona proveniente da ambienti grigi…”.