Avrebbero violato la normativa anti-riciclaggio, in particolare con dei trasferimenti di denaro superiori al limite consentito che è di mille euro. La guardia di finanza ha controllato un esercizio di money transfer con sede a Brindisi e messo sotto la lente d’ingrandimento 50mila trasferimenti di valuta nell’arco di due anni. Sotto controllo sono finiti, ovviamente, anche i clienti, 189 di loro, autori di transazioni per oltre 11 milioni di euro.
In particolare, le tecnica utilizzata sarebbe stata quella dello “smurfing”, ossia del frazionamento degli importi che ha consentito di trasferire oltre confine circa 450mila euro
Le condotte individuate hanno portato a contestare, a carico del gestore del Money transfer e dei clienti 569 violazioni amministrative, con sanzioni che complessivamente oscillano da un importo minimo di 1,2 milioni di euro ad un massimo di oltre 28 milioni di euro, per la violazione all’articolo 49, comma 2, del D.Lgs. 231/2007 “limitazione all’uso del contante e dei titoli al portatore”.
Tali controlli e, più in generale, quelli previsti per prevenire l’utilizzo del sistema finanziario per finalità di riciclaggio costituiscono un obiettivo strategico del Corpo. Dall’inizio dell’anno, in provincia, sono stati controllati 14 Money transfer e sono state approfondite 72 Sos (segnalazioni per operazioni sospette) che hanno permesso di constatare ai fini fiscali una base imponibile sottratta a tassazione per circa 400 mila euro.
Il controllo dei circuiti di pagamento alternativi al sistema bancario, degli strumenti di moneta elettronica e delle valute virtuali, che vede costantemente impegnati i Reparti della Guardia di Finanza, è indispensabile per intercettare i capitali illeciti e contrastare forme di riciclaggio in grado di inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza.
