Di seguito una nota del consigliere regionale Maurizio Bruno (Pd) anche presidente del Comitato permanente di protezione civile:
Quando 10 mesi fa, esattamente il 13 settembre scorso, lanciai l’allarme sulla necessità per Brindisi e tutto il territorio di un nuovo ospedale che sostituisse il Perrino, fui attaccato, criticato, perfino deriso. Fui accusato di demagogia e populismo.
Ora, a distanza di quasi un anno, lo stesso direttore generale dell’Asl di Brindisi Flavio Roseto, solleva lo stessissimo problema, chiedendo formalmente al presidente Michele Emiliano la costruzione di un nuovo ospedale a Brindisi.
Ora delle due l’una: o anche il direttore Roseto è un demagogo populista che non conosce i problemi della sanità brindisina e del nostro ospedale, o forse quella che sollevai un anno fa era una richiesta fondata su problemi reali e drammatici, non più risolvibili, e su cui forse i tanti critici di allora – loro sì – dovrebbero informarsi.
E’ sufficiente avere un minimo di spirito critico e senso della collettività per rendersi conto di quanto il Perrino, con la sua struttura a monoblocco, articolata in verticale, sia di fatto completamente superata e obsoleta. Oltre che insicura con i suoi dieci piani in caso di pericolo, di incendio o di qualsiasi necessità di rapida evacuazione.
“I percorsi – sottolinea Roseto – non rispondono a criteri di efficienza, la collocazione delle aree di emergenza dovrebbero essere in stretto collegamento con le diagnostiche, terapie intensive, sale operatorie, ecc., così da rispondere in maniera adeguata alle esigenze assistenziali”.
E tutto questo al Perrino manca.
Per questo non posso che sostenere con tutte le mie forze la proposta del direttore generale Roseto. E spero che attorno a questa proposta si raccolga il più ampio consenso possibile, dal momento che l’eventuale costruzione di un nuovo ospedale richiederebbe anni e sforzi enormi. Per cui prima partiremo, prima potremo dare a tutto il territorio brindisino un vero ospedale, adeguato ai tempi, efficiente, sicuro e all’avanguardia.