Oria, il consigliere: “I 50 anni del gemellaggio con Lorch un affare per pochi, ignorate minoranza e comunità cittadina”

Di seguito una nota del consigliere comunale di Oria Tommaso Carone (misto):  

Sono di questi giorni le celebrazioni per il 50° anniversario del gemellaggio fra le Città di Oria e Lorch.

Una delegazione,  condotta dal sindaco ed a cui si sono associati assessori e qualche consigliere della sola maggioranza, si è recata a Lorch per rappresentare la nostra Città.

Nell’occasione, tuttavia, il sindaco e la sua amministrazione non hanno avuto la sensiblità istituzionale di coinvolgere il Presidente del Consiglio Comunale per valutare se della delegazione avrebbero dovuto far parte e in via ufficiale dei consiglieri comunali.

Per un evento del genere e per l’importanza che il gemellaggio con Lorch ha per Oria, per la sua storia e per tutti i nostri concittadini, la Città doveva essere rappresentata certamente dal suo sindaco, ma anche dal Presidente del Consiglio e dall’intera Comunità oritana, quindi da consiglieri comunali di maggioranza, ma anche di minoranza.

Tommaso Carone

Questo, però, non è stato fatto. E non è stato fatto né in via ufficiale né in via ufficiosa: nessuno ha sentito almeno l’opportunità di avvertire i consiglieri comunali che a Lorch erano in programma
 le celebrazioni del cinquantenario e che avrebbero potuto parteciparvi.

D’altronde, anche di precedenti eventi organizzati nell’ambito del cinquantenario il sindaco e la sua amministrazione non hanno fatto parola con il Presidente del Consiglio e con nessuno dei consiglieri comunali di minoranza.

Questo comportamento denota, come già evidenziato, non solo assoluta mancanza di sensibilità istituzionale e disprezzo per il ruolo del Consiglio Comunale (e dei singoli consiglieri), ma anche assoluta incapacità  di dialogo e di confronto con i consiglieri comunali. In occasioni del genere non conta la provenienza politica, ma la prerogativa dei consiglieri (evidentemente invisa al sindaco e a più di qualcuno dei suoi sodali) di rappresentare la Città.

Tale comportamento è espressione di un esercizio autoreferenziale del potere, in una smania incontrollabile di esibirsi a nome della Città, ostentando ciascuno il proprio ruolo e la propria supponenza.

Ennesimo evidente segnale dello scollamento ormai conclamato fra il sindaco e i suoi assessori e consiglieri (forse nemmeno tutti) e la Città, l’opinione pubblica, ormai profondamente delusa da quello che doveva essere il Cambiamento, e che invece si è tramutato in un clamoroso e drammatico fallimento.

Prova ne è l’amarezza di tanti cittadini che mi hanno rappresentato il rammarico per non essere stati coinvolti nelle celebrazioni per quello che tutti gli oritani considerano il loro gemellaggio e non il gemellaggio del sindaco, del vice sindaco o di qualche assessore e consigliere.

Il sindaco, che è partita pensando di rappresentare degnamente la Città, al suo ritorno, ormai giunta al capolinea di una magra e deludente esperienza amministrativa, pensi magari di rassegnare dignitosamente le dimissioni.

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