Continua a far discutere la decisione dell’Amministrazione comunale di eliminare le barriere architettoniche e di far “respirare” Castello Imperiali e in particolare la sua bella balconata spostando i lecci che da sempre lo circondano, alcuni dei quali destinati a scomparire per sempre in quanto ammalati.
L’associazione Ucronia, come noto, ha promosso una petizione per far chiedere direttamente ai cittadini di valutare soluzioni alternative.
Intanto, nella notte tra lunedì e martedì sui tronchi sono comparsi dei cartelli con su scritto: “Aiutatemi, sono stato condannato a morte dall’amministrazione comunale. Verrò tagliato nei prossimi mesi”.
La cosa ha destato l’attenzione il risentimento del presidente del Consiglio comunale Domenico Attanasi, che ha scritto:
“Quando alcuni mesi fa ipotizzai – senza offendere nessuno – che dietro una sedicente associazione culturale si nascondesse in realtà un laboratorio politico, fui attaccato energicamente da chi si scandalizzò per quella che fu percepita come una allusione scortese e fuori luogo. A distanza di pochissimo tempo i fatti stanno confermando la mia tesi, anche perché con questa callida, scorretta e puerile campagna di disinformazione la “cultura” c’entra ben poco”. A corredo del post anche lo stemma istituzionale del Comune di Francavilla Fontana con tanto di sega a tagliare la chioma dell’albero che vi è raffigurato, con tanto di rimando a un altro post pubblicato da Emanuele Modugno di Ucronia.
L’associazione Ucronia, però, non ha rivendicato l’affissione di quei manifesti, anzi. Lo conferma Sara Milone: “Noi stiamo soltanto raccogliendo le firme nell’esercizio di un diritto democratico nostro come associazione ma anche di tutti i cittadini”.
Le polemiche, comunque sia, non si placano. Per qualcuno quei lecci sono essi stessi simbolo della Città degli Imperiali e storica caratterizzazione del Castello. Quindi, non andrebbero mai e poi mai toccati.