Di seguito la riflessione educata di un cittadino di Oria che ha preso una decisione sofferta:
“Salve, sono un onesto cittadino cinquantenne che ha sempre pagato le tasse, che ha sempre rispettato le regole e che è stato soprattutto sincero con tutti!
Volevo rispondere su di un post dello Strillone, ma poi, ripensandoci, ho preferito scrivere questo sfogo.
Essere italiano al giorno d’oggi non penso sia la cosa migliore, se si vuol vivere serenamente…
Nella mia vita ho sempre votato usando la mia testa ma soprattutto (e lo devo dire) credendo nel buon oratore di turno che ho avuto di fronte e che mi ha illuso su un vero cambiamento nella vita sociale e politica, ma soprattutto ho cercato di sostenere con il mio voto il benessere di tutti noi cittadini, ma ahimè sono stato sempre deluso. Morale della favola?
Ora deciso di non andare a votare più!
Molti mi diranno: stai sbagliando, perché non votare vuol dire bla bla bla…. ma votando che cambia?
Risposta: darei il consenso a chi per noi cittadini non fa nulla, ma non darei il consenso, invece, a chi del proprio potere ne fa uso proprio e personale.
Sono consapevole degli eventuali commenti del caso che ne seguiranno, ma diciamocelo: i social sono parte della rovina del nostro modo di vivere.
Era bellissimo da bambini quando giocavano di sera al buio per le strade e c’era sincerità e lealtà… E c’era rispetto, c’era umanità fra noi e aiutavamo il prossimo…
Oggi, invece, con il malessere sociale, con il Covid in corso, con la bruttissima guerra che facciamo? Assolutamente niente, siamo tutti indifferenti. Mi chiedo: di che pasta siamo fatti?
Solo uno sfogo, io la penso così, forse per voi in modo sbagliato.
Vi auguro, comunque tante cose belle perché la vita continua per tutti amici e non. Concretiziamo i nostri pensieri”
R.C.”