Non partecipò né seppe dell’aggressione a “Davidone” Andriulo: assolta

Lei dell’esistenza di quella mazza ferrata e dell’intenzione del suo compagno dell’epoca di aggredire il rivale in amore non sapeva un bel nulla.

La 26enne Antonella Andriulo, di Francavilla Fontana, è stata assolta in abbreviato dall’accusa di cooperazione in tentato omicidio con Carmelo Calò. Per il gip Maurizio Saso del Tribunale di Brindisi, Leone – difesa dall’avvocato Giancarlo Camassa del Foro di Brindisi – non commise il fatto.

L’arma dell’aggressione

Calò, invece, era stato condannato a dieci anni in primo grado a dieci anni, con pena ridotta in appello a otto per la brutale aggressione nei confronti di Davide “Davidone” Andriulo, di cui era geloso.

Quest’ultimo fu colpito al capo con una mazza ferrata nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2020, quando andò in scena una sorta di regolamento di conti dettato da questioni sentimentali.

Quella notte era presente anche Leone, ma sulla base di quanto accertato a processo era del tutto ignara delle intenzioni di Calò.

Davide Andriulo

Per lei, la pm Livia Orlando aveva chiesto una pena pari a cinque anni di reclusione.
Andriulo, grande fan della Virtus Francavilla Calcio e molto conosciuto in città, dal canto suo, non si è ancora del tutto ripreso dopo quel fatto: fu operato d’urgenza per un ematoma al cervello, finì in terapia intensiva e infine in una struttura specializzata in Calabria.

Da qualche tempo è tornato a casa, ma ha difficoltà a spostarsi autonomamente.

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