«Io, in coma per 10 giorni dopo un grave attacco d’asma: sono salvo grazie a questo straordinario personale sanitario, devo loro la mia vita»

Dieci giorni in coma non sono uno scherzo, sono tutt’altro che uno scherzo. Non era neppure scontato uscirne da quei dieci giorni fuori dal mondo, fuori da tutto. Eppure un 25enne di Francavilla Fontana, colto da un prepotente attacco d’asma, ce l’ha fatta. Non da solo e la sua famiglia lo sa ed è grata per la sua rinascita, avvenuta tra le mille difficoltà di una sanità pugliese spesso bistrattata ma – a quanto pare – ancora capace di imprese più che degne di nota e di ringraziamenti.

La famiglia Liace – Capobianco, nota nella Città degli Imperiali anche per essere titolare di un noto esercizio di panificazione nel quartiere San Lorenzo, ha ritenuto doveroso esprimere anche pubblicamente la propria gratitudine nei confronti del personale sanitario che ha preso in carico e a cuore quello strano scherzo del destino, trasformandolo in una sorta di “miracolo” – nell’accezione terrena del termine – capace di donare speranza e futuro proprio laddove di pensava tutto fosse ormai perduto.

Ed eccola, dunque, la lettera aperta scritta di proprio pugno da quel 25enne (che ormai sta bene) e indirizzata in primis a coloro che ritiene, come i suoi familiari, essere stati degli angeli custodi scesi in Terra:

Gentilissimi dottor Michele Cacciapaglia, dottoressa Daniela Serio, dottor Raffaele Resta, dottoressa Marianna Sacchi e dottoressa Doriana Benefico, e con voi tutto lo straordinario personale del Reparto di Rianimazione dell’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto, trovo finalmente le parole, seppur ancora cariche di emozione, per esprimere la mia più profonda e sincera gratitudine per l’eccezionale lavoro che avete svolto nei miei confronti. Ricordo ancora vividamente i giorni bui e incerti, un limbo tra la vita e la speranza. In quel momento di estrema fragilità, voi siete stati il faro nella tempesta, un’ancora di salvezza che mi ha permesso di aggrapparmi alla vita con forza.


La vostra professionalità, unita a una straordinaria umanità, ha rappresentato per me e per i miei cari un sostegno incommensurabile. Ho potuto percepire in ogni vostro gesto, in ogni vostra parola, non solo la competenza medica di altissimo livello, ma anche una profonda dedizione al vostro lavoro e una sincera attenzione al paziente come persona.
Ricordo con gratitudine la vostra costante presenza, le rassicurazioni, la cura con cui avete monitorato ogni mio progresso, anche il più piccolo.
Un ringraziamento speciale va a tutti voi. I vostri volti sono diventati familiari e rassicuranti durante la mia permanenza in rianimazione. La vostra dedizione, la vostra pazienza e la vostra gentilezza mi hanno fatto sentire non solo curato, ma anche accolto e coccolato.
Oggi vi posso dire solo grazie perché, seppur giovane, ho vissuto un’esperienza terribile ma sono potuto tornare nella mia città e dai miei affetti  grazie alle vostre cure. Sento il dovere di testimoniare la grandezza del vostro lavoro. Siete un’eccellenza del nostro territorio, un esempio di dedizione e professionalità che merita il più profondo riconoscimento.
Grazie di cuore per avermi restituito la vita e la speranza.
Con immensa gratitudine,
Giovanni Liace.

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