Dopo i Giochi del Mediterraneo Taranto 2026, niente dovrà andare perduto o restare inutilizzato o – peggio – cadere nell’oblio. Da un’intuizione del commissario straordinario Massimo Ferrarese, è nata ufficialmente oggi proprio nel capoluogo ionico la Fondazione del Mediterraneo per lo Sport, che un futuro si potrà estendere anche al Brindisino e al Leccese.
Sì, ma a cosa serve e servirà? È presto detto: a non far morire lo sport nel Tarantino (e, si ripete, in futuro nel Brindisino e nel Leccese) anche dopo l’importante kermesse che sarà inaugurata proprio a Taranto il 21 agosto del prossimo anno. Una kermesse per la quale il governo ha messo a disposizione ben 300 milioni di euro, tantissimi. Una cifra singolarmente mai convogliata nel Sud Italia e per il Sud Italia.
Il tutto, dopo diversi anni di ritardi, grazie proprio alla spinta propulsiva di Ferrarese. Una figura tecnico- imprenditoriale, la sua, che nulla ha a che vedere con la politica. Semplicemente, il governo ha ritenuto che l’ex presidente della provincia di Brindisi e imprenditore di successo potesse essere la persona giusta nel posto giusto e al momento giusto.
Considerati i recenti fallimenti societari e sportivi di alcune tra le società che un giorno potrebbero fruire delle strutture sportive rinnovate grazie ai Giochi, Ferrarese ha pensato e ha attuato la Fondazione del Mediterraneo per lo Sport.
Queste le parole del commissario (e presidente) Ferrarese:
«Oggi abbiamo ufficialmente costituito la Fondazione del Mediterraneo per lo Sport.
Un progetto in cui credo profondamente, nato con l’obiettivo di sostenere lo sport in tutte le sue forme.
Un grazie sentito ad Angelo Buonfrate, Maurizio Lasalvia e Andrea Masciandaro, che hanno scelto di credere in questa grande avventura, assumendo il ruolo di componenti del Consiglio di Amministrazione.
Un ringraziamento speciale anche a Michele Di Fonzo e Lorenzo Vicenti per il prezioso contributo tecnico che ha reso possibile questo primo, fondamentale passo».
