Ferrarese lancia “Fondazione del Mediterraneo per lo sport”: dopo i Giochi, niente cattedrali nel deserto e società incapaci di sfruttarle

Si chiamerà “Fondazione del Mediterraneo per lo Sport” e servirà – si spera – a sostenere per l’appunto lo sport di base e quello agonistico da un possibile oblio che potrebbe condannare le strutture dei Giochi del Mediterraneo a trasformarsi in inutili cattedrali nel deserto, una volta alle spalle l’importante kermesse del 2026.

La “Fondazione del Mediterraneo per lo Sport” nascerà questa settimana proprio a Taranto, ma in seguito potrà occuparsi anche di Brindisi e Lecce. L’ha annunciato il commissario straordinario per i Giochi Massimo Ferrarese, che ha spiegato come obiettivo dichiarato sia quello di dare una mano a un territorio anche sportivamente ricco di passione “ma segnato da profonde difficoltà”.

«L’idea prende forma dalla consapevolezza che discipline come il calcio e il basket, due pilastri storici dello sport tarantino, stanno attraversando una grave crisi strutturale fatta di carenze economiche e gestionali.

A partire da queste emergenze la Fondazione si propone di intervenire con strumenti, idee e progetti capaci di riaccendere l’entusiasmo, ricostruire il tessuto sportivo cittadino e valorizzare le energie del territorio.

Allo stesso tempo la Fondazione avrà un ruolo di supporto alla legacy dei grandi impianti sportivi in fase di realizzazione per i Giochi del Mediterraneo, affinché queste grandi strutture moderne e strategiche, da settembre 2026, non diventino cattedrali nel deserto, ma il cuore pulsante dello sport e della vita sociale della città, assicurandone l’utilizzo, la gestione efficiente e l’accessibilità per tutti.

Pur nascendo a Taranto, la Fondazione guarda al futuro con l’obiettivo di replicare questo modello di sostegno allo sport in ogni provincia pugliese, creando una rete regionale capace di valorizzare le energie locali e promuovendo lo sviluppo sportivo e la cultura dello sport.

La Fondazione, con fondi privati, lavorerà con spirito indipendente, trasparente e innovativo, convinta che lo sport non sia solo una competizione, ma un diritto, una risorsa e un’occasione di riscatto collettivo», ha dichiarato Ferrarese.

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