Autopsia effettuata, oggi i funerali di Stefano Argentina: vicenda ancora tutta da ricostruire

Non è possibile, per il momento, stabilire un nesso causale tra accoltellamento e morte del 44enne Stefano Argentina. Secondo l’accusa, quest’ultimo sarebbe stato ucciso dal padre Angelo, 71enne difeso dall’avvocato Massimo Romata. Ieri, in ospedale a Brindisi, è stata eseguita l’autopsia sul corpo del figlio da parte del medico legale Domenico Urso, incaricato dal pubblico ministero Alfredo Manca. Oltre al consulente incaricato dalla Procura di Brindisi, erano presenti all’esame autoptico anche i consulenti di parte Donato Sardano, nominato dall’avvocato Romata, e Giovanni Taurisano, nominato dall’avvocato Michele Fino, che assiste i quattro figli di Stefano Argentina.

Non sono emersi, al momento, dall’accertamento tecnico irripetibile elementi utili a stabilire come e perché sia morto il 44enne, che la Procura suppone sia stato ucciso dal genitore al culmine dell’ennesima lite domestica. Era presente persino una genetista: Giacoma Mongelli.

Stefano Argentina

Importante appare escludere la presenza di terze persone sul luogo del delitto. L’esito dell’esame sarà depositato entro i prossimi 60 giorni, ma intanto si sa che sono stati effettuati sulla salma anche esami tossicologici e istologici. È importante comprendere se, coltellata a parte, Stefano Argentina sarebbe potuto morire comunque. O, per meglio dire, se effettivamente quella coltellata ne abbia causato il decesso o se non sia morto per altri motivi.

I fatti oggetto d’indagine risalgono alla scorsa settimana, quando intorno all’ora di pranzo di mercoledì, Argentina padre e figlio avrebbero litigato dapprima nella loro villetta rurale di contrada Cicoria, nelle campagne al confine tra Francavilla Fontana e Villa Castelli, poi anche fuori dalla stessa. Qui sarebbe avvenuto l’accoltellamento, secondo investigatori e procura. Stefano Argentina era stato in un primo momento condotto nell’ospedale di Francavilla Fontana, poi – all’aggravarsi delle sue condizioni – in quello di Brindisi, dov’era morto giovedì 13 marzo.

Suo padre Angelo era già stato arrestato nell’immediatezza dei fatti di mercoledì con l’accusa di tentato omicidio, mentre l’indomani intorno alle 18 l’accusa nei suoi confronti si è trasformata in omicidio volontario aggravato dal rapporto di parentela con la vittima. In sede di udienza di convalida dell’arresto, ha dichiarato spontaneamente al gip Vittorio Testi di non ricordare di aver mai impugnato un coltello.

Quel coltello non si trova e quindi è impossibile, al momento, comprendere se effettivamente Argentina senior l’abbia impugnato. I carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana – coordinati dal capitano Alessandro Genovese – continuano a indagare sul caso e non escludono di poter addivenire ad altri risultati rispetto a quelli sin qui cristallizzati.

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Intanto, dopo l’autopsia, nulla osta ai funerali: curati dall’agenzia funebre “Petali di Rose”, saranno celebrati quest’oggi alle 15.30 nella basilica minore del Santissimo Rosario, con corteo che partirà da corso Garibaldi. “Non fiori, ma opere di bene”, si legge nel manifesto funebre. Tra coloro che ne annunciano la tragica scomparsa, anche suo padre Angelo.

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