È stato convalidato questa mattina dal gip del Tribunale di Brindisi Vittorio Testi l’arresto del 71enne Angelo Argentina, agricoltore e giardiniere in pensione. L’uomo è accusato di aver ucciso suo figlio Stefano, 44 anni, al culmine di una lite avvenuta nei pressi della loro villetta rurale in contrada Cicoria, nelle campagne al confine tra Francavilla Fontana e Villa Castelli.
L’accusa formulata dal sostituto procuratore Alfredo Manca a carico del padre è di omicidio volontario aggravato (dal rapporto di parentela e dai futili motivi). L’indagato, difeso dall’avvocato Massimo Romata, ha reso stamattina dichiarazioni spontanee al giudice. Ha detto di essersi difeso e di non ricordare di aver impiegato un coltello, peraltro sparito dalla scena del crimine.
Ciò ch’è certo è che, come purtroppo spesso accadeva, intorno all’ora di pranzo di mercoledì scorso padre e figlio stessero litigando e che in questo caso – evidentemente – la questione fosse degenerata. Il più anziano dei due era stato già arrestato nell’immediatezza dei fatti per tentato omicidio, mentre il più giovane era stato condotto in ospedale a Francavilla Fontana e poi a Brindisi, dov’è morto intorno alle 18 di giovedì.
Stando a quanto riferito dall’anziano, il figlio gli aveva chiesto soldi per acquistare alcol e droga. La richiesta sarebbe stata rispedita al mittente dal genitore e ne sarebbe scaturito un acceso alterco, dapprima verbale, poi anche fisico. Il 71enne, in lacrime, ha detto che no, non era assolutamente sua intenzione uccidere qual suo figlio un po’ problematico né ricorda come siano andate esattamente le cose, se non nella parte in cui ha cercato di difendersi da una presunta aggressione.
La salma della vittima resta a disposizione del magistrato, che nelle prossime ore potrebbe disporre l’autopsia.
