«Voglio ringraziare il 2024 perché mi ha dato la possibilità di capire quanto sia preziosa la vita. Ringrazio il 2024 per avermi regalato L’AMORE e di aver capito il vero valore dell’amicizia, e di avermi dato la possibilità di portar affrontare la mia malattia con forza coraggio e tenacia. Grazie 2024 perché mi hai insegnato tanto. A tutti voi auguro che ogni giorno del 2025 porti un nuovo motivo per sorridere ed essere grati… Vi auguro di raggiungere i vostri obiettivi e di realizzare i vostri sogni più nascosti. Vi auguro di trovare gioia nelle piccole cose che rendono la vita speciale. Vi auguro di sorridere e godere ogni istante delle piccole cose che rendono ogni giorno un giorno unico e speciale. Che sia per tutti noi un meraviglioso 2025…».

Questo ha scritto sui social Cinzia Cosmai alla fine dell’anno scorso e per l’inizio del nuovo, eppure… Niente di speciale – si potrebbe dire – se non fosse che Cinzia proprio nel 2024 ha scoperto di dover essere una paziente oncologica e non più soltanto un’insegnante. Anzi, ciò che più le manca – oggi come oggi – è proprio il suo posto di lavoro, che in fondo per lei non era soltanto un posto di lavoro ma un luogo in cui ogni mattina trovava rifugio e dispensava consigli ai più piccini: l’asilo nido “Le Coccinelle” di Francavilla Fontana.

Cinzia è un’ancora giovane donna (e mamma) che prende tutto di petto e purtroppo l’ha presa di petto anche il tumore, che le sta impedendo – temporaneamente, perché lei mica s’arrende – di lavorare e di correre. Sì, perché Cinzia ama correre e quotidianamente, prima di essere per forza di cose debilitata, macinava chilometri e chilometri coi suoi “Urban Runner”. Ora vorrebbe, ci proverebbe anche, ma non può.
Ciò che Cinzia può è trasmettere quel sorriso al quale non ha mai rinunciato in tutta la sua vita né ha intenzione di farlo proprio ora: il sorriso di chi spera, il sorriso di non è poi cambiata così tanto, il sorriso di chi ha appena terminato il primo ciclo di chemioterapia ma ha già la mente proiettata nel futuro, quel futuro che è sin d’ora in ogni singolo battito che la vita continua a regalarle.
“La strada è ancora lunga, non è ancora totalmente finita – ha scritto proprio nella Giornata della Donna – ma aver terminato la chemio mi ridona quel senso di libertà che in questi mesi avevo, non perduto, ma messo da parte. Adesso è doveroso da parte mia ringraziare chi in questi mesi mi ha curato con amore e dedizione. Un grazie speciale al prof. Saverio Cinieri, che dal primo momento mi ha preso sotto le sue ali: grazie infinite per l’immensa disponibilità.
Grazie grazie alla mia dolcissima amica dottoressa Margherita Tita Cinefra, Tita mia, che è stata presenza costante.
Grazie al dottor Francesco Salonne sempre disponibile, grazie al personale tutto, dagli oncologi agli infermieri agli oss di Oncologia, ma soprattutto al personale del Day Hospital del Perrino di Brindisi, che sono meravigliosi per la loro infinita dolcezza e disponibilità.
Grazie alle volontarie dell’associazione Cuore di Donna per le continue coccole. Un grazie speciale – conclude – a chi mi ha sopportato e supportato da casa, famiglia e amici tutti.
Grazie a tutti e… Viva la vita”.