Trasportava in auto più di un chilo di cocaina, diretta proveniente da chissà dove e destinata a chissà chi. I militari della guardia di finanza hanno fermato e arrestato l’altro ieri pomeriggio un 49enne di Oria – già noto – in prossimità di località Restinco, lungo la superstrada Taranto – Brindisi, in direzione del capoluogo adriatico. Oltre al carico di droga, gli è stato sequestrato il telefono dual Sim (ma con una sola scheda all’interno).
L’uomo è stato condotto in carcere a Brindisi, dove il gip Simone Orazio del Tribunale di Brindisi ha disposto che rimanga a seguito dell’udienza di convalida svoltasi ieri alla presenza del suo avvocato di fiducia Raffaele Pesce, mentre il pubblico ministero è Paola Palumbo. Dinanzi al giudice, l’indagato ha riferito di essere stato un semplice corriere che in cambio della prestazione avrebbe ricevuto 3mila euro: nonostante abbia un lavoro, ha necessità di soldi. Questa è stata l’altra cosa da lui detta.
I fatti risalgono al tardo pomeriggio di mercoledì scorso – intorno alle 18 – quando due pattuglie in borghese delle fiamme gialle hanno intercettato lungo la statale una Fiat Panda condotta da una vecchia conoscenza delle forze di polizia. Quando i finanzieri gli hanno imposto l’alt con la paletta d’ordinanza, il conducente si è fermato senza fare troppe storie.
La perquisizione da parte dei finanzieri li ha condotti a recuperare un panetto – avvolto in un sacchetto di carta – nascosto sotto il sedile passeggero dell’utilitaria. Sopra l’involucro, la dicitura “MR – 001” che ora gli investigatori cercano di decodificare.

Soprattutto, dentro l’involucro è stato trovato un quantitativo di sostanza sospetta – risultata poi essere cocaina – dal peso complessivo di 1,163 chilogrammi. I militari hanno anche sequestrato uno smartphone ch’era poggiato sul cruscotto anteriore della Panda.
Dall’analisi di quel device potrebbero emergere, forse, elementi suppletivi alle indagini che non si sa se siano ricomprese in un’inchiesta più ampia. Di sicuro, quest’ultima non ha rappresentato l’unica sortita di questo tipo – nell’ultimo periodo – da parte del Nucleo di polizia economico-finanziaria in forza al Comando provinciale di Brindisi e, anzi, di recente si sono registrati altri blitz anche da parte delle fiamme gialle di province limitrofe.
Una volta arrestato in flagranza il sospettato, i finanzieri hanno anche perquisito, come da prassi e alla presenza dell’avvocato Pesce, l’abitazione del 49enne. La perquisizione domiciliare, a differenza di quella veicolare, ha dato però esito negativo. Sono stati convalidati dalla sostituta Palumbo, invece perquisizione e sequestro effettuati all’interno del veicolo.
Da comprendere – ma questo sarà solo il tempo a dirlo – se il controllo della guardia di finanza a carico dell’oritano sia stato estemporaneo ovvero inquadrato in un’attività di polizia giudiziaria più complessa. Certo è che, come in più occasioni emerso dalle cronache, Oria rappresenta da tempo un punto di riferimento nella provincia di Brindisi per quanto concerne il traffico di stupefacenti.