Dopo le dimissioni del presidente Davide Mastromarino, salutano la Commissione parti opportunità di Francavilla Fontana anche la vice presidente Aurora Pezzuto e Sara Bonifacio. In passato ne era fuoriuscita anche la consigliera comunale Anna Ferreri (ideatrice della Cpo nel 2016, con prima presidente Alessandra Latartara, poi Sara Milone; della seconda fu presidente Tiziana Fino). D’altra parte, sono state sporadiche riunioni e iniziative di quest’organismo – il terzo dalla sua istituzione – sinonimo di parità tra i generi, ma anche di qualsiasi altra parità (come l’inclusione di persone disabili o in qualsiasi modo svantaggiate).
Dei tre consiglieri comunali che ne facevano necessariamente parte, oggi n’è rimasta soltanto una: Valentina De Comite (è Civica, maggioranza). In totale, su dieci componenti ne sono rimasti sei ma senza una o un presidente l’organo non può funzionare. E finora probabilmente non ha mai funzionato a dovere.
L’ultima iniziativa degna di questo nome risale a un anno fa circa, in occasione della Festa della Donna, quando furono premiate personalità femminili francavillesi di rilievo. Neppure in quell’occasione mancò qualche polemica: nessuna mimosa e attestati di stima stampati su fogli A4 compilati a penna, guai a parlare di pergamene o supporti che dessero la parvenza d’importanza all’iniziativa. Dopo quella volta, qualche timida riunione e poco più. Dallo scorso mese di luglio, niente proprio. Di ieri l’addio – un po’ sofferto – da parte di due giovani consigliere di parità che ci credevano per davvero: Pezzuto e Bonifacio, per l’appunto.
Le ragioni dell’addio sono le seguenti: «La nostra è una scelta dettata da una serie di motivazioni: il disinteresse generalizzato di alcuni membri e il totale assenteismo per mesi del presidente Mastromarino, la cui elezione ci parve illegittima. In quell’occasione risalente al 27 ottobre 2023 – sostengono – a scrutinio concluso e con una situazione di parità tra il consigliere in forza alla maggioranza Davide Mastromarino e la consigliera di opposizione Anna Ferreri, si aggiunse a schede aperte il voto dell’assessore alle Pari opportunità Sergio Tatarano, ovviamente a favore di Mastromarino».
Questioni politiche? Pezzuto e Bonifacio erano tra le componenti “laiche” della Commissione, ma dicono: «Ad interferire furono delle motivazioni esclusivamente politiche in linea con il modus operandi di una maggioranza che esige l’esclusività su tutto, escludendo il confronto costruttivo con chi sposa ideologie diverse. Posizione, a dirla tutta, inconciliabile con i principi fondamentali su cui si fonda la Cpo, che deve rimanere indipendente soprattutto dall’esecutivo. Nonostante tutto – chiariscono – abbiamo voluto onorare il nostro ruolo con entusiasmo ma non è stato possibile organizzare eventi significativi».
Di qui la decisione dell’addio: «Per questi motivi – concludono – abbiamo deciso di dimetterci. Non possiamo continuare a sostenere una Commissione che non ha più la capacità di rappresentare degnamente i valori e gli obiettivi per cui è stata istituita. È giunto il momento di ripensare a come riorganizzare e rilanciare questa Commissione affinché possa finalmente svolgere il ruolo di supporto alla comunità che le spetta».

Cos’accadrà ora? Probabilmente, bisognerà passare nuovamente dal Consiglio comunale. Perché una “caduta” anticipata della Commissione pari opportunità, quella no, non era stata considerata. Dal canto suo, la consigliera Ferreri rivendica: «Ora non mi si venga a dire che la mia fosse una posizione sterilmente politica: quella Commissione nacque male ed è finita peggio».