La proposta è di quelle che in gergo giornalistico si possono definire choc, in quanto sensazionale: una commissione consiliare speciale d’inchiesta sul castello di Oria. La proposta giunge da Franco Arpa, ispettore superiore di polizia in quiescenza, blogger e – ufficialmente di recente, ma in fondo da sempre – storico locale. La si riporta così come articolata dal suo autore, che nel richiedere documenti proprio in merito al maniero, si è imbattuto in ostacoli che non si sarebbe immaginato. Ed ecco dunque l’idea di Arpa:
Porto all’attenzione delle SS.VV. illustrissime un caso che, a mio parere, merita la Vs. attenzione ai fini dell’esercizio di quanto previsto dall’art. 32 dello Statuto Comunale di Oria: “un terzo dei consiglieri può richiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta, indicandone i motivi”.
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PREMESSA:
L’amministrazione Comunale facente capo al sindaco Cosimo Pomarico, con delibera di G.C. n. 17 dell’1.2.2013, avente per OGGETTO: “Castello svevo Oria – fruizione pubblica del bene – Avvio procedura giudiziale” aveva stabilito quanto segue:
ATTESO
che, negli archivi dell’Ente, è presente l’atto di permuta datato 04/12/1933, all’epoca sottoscritto dal Podestà dell’Ente e dal Conte Martini Carissimo, con il quale quest’ultimo, nell’acquistare la proprietà del Castello Svevo a seguito della permuta di Palazzo Martini, si impegnava a testualmente “[…] far visitare le torri nei giorni e nelle ore che egli stesso vorrà designare a quei cittadini e forestieri che vi si recheranno a scopo culturale e storico ” e ritenuto che tale obbligo continui a gravare, per effetto dell’acquisto del bene, anche sulla Società nuova proprietaria;
DATO ATTO
che, a mente del D.lgs. n. 42/2004 e, in particolare, dell’art. 104, grava sui privati proprietari di beni culturali l’obbligo di garantire la pubblica fruizione dei medesimi, a mezzo di appositi accordi stipulati fra il Ministero dei Beni Culturali ed i proprietari stessi;
ATTESO
che, in quest’ottica, con nota prot.n. 1237 del 17/01/2013, il Sig. Sindaco e l’Assessore al Contenzioso dell’Ente, Avv. Cosimo Assanti, hanno inoltrato all’attuale proprietà del Castello Svevo formale richiesta di riapertura al pubblico del Castello medesimo;
DATO ATTO
che, nonostante il regolare recapito della predetta nota alla Borgo Ducale S.r.L. in data 21/01/2013, la proprietà non ha ancora contattato l’Ente per addivenire ad una composizione bonaria della controversia insorgenda e ritenuto, pertanto, di dover cautelativamente già predisporre gli atti amministrativi utili all’instaurarsi dell’eventuale contenzioso, considerata la delicatezza e l’importanza del bene pubblico da tutelare;
DELIBERA
1) i motivi indicati in premessa si intendono qui integralmente riportati;
2) di avviare, nei confronti della Borgo Ducale S.r.L., del Ministero dei Beni Culturali, della Direzione Regionale per i beni Culturali e Paesaggistici della Puglia alternativamente o cumulativamente, apposita azione giudiziale tesa ad ottenere il rispetto di quanto previsto nell’atto di permuta dello 04/12/1933 e di quanto previsto e disciplinato dalla normativa in materia e per ultimo dall’art. 104 del D.lgs. n. 42/2004, in materia di pubblica fruizione del complesso immobiliare denominato “Castello Svevo” e dell’annessa collezione di reperti archeologici;
3) di demandare al Responsabile del Settore Affari Generali – Servizio Contenzioso, per quanto in premessa riportato, l’adozione degli atti consequenziali compresa la nomina del legale cui affidare la difesa del Comune di Oria, fermo restando, in un’ottica conciliativa, l’attesa dello spirare del termine utile di cui alla nota prot. n. 1237/2013;
Successivamente,
LA GIUNTA COMUNALE
Ritenuta l’urgenza di dare immediata attuazione al presente provvedimento; visto l’art. 134, comma 4, del D.Lgs, n. 267/2000; con voti unanimi, resi in forma palese,
DELIBERA
Di dichiarare la presente immediatamente eseguibile.
A tutt’oggi il Responsabile del Servizio Contenzioso del Comune non ha dato esecuzione a tale deliberato, rendendosi di fatto responsabile di grave omissione.
Negli ultimi mesi ho avuto uno scambio epistolare sia col sindaco che con funzionari comunali col risultato che la suddetta delibera di G.C. n.17/2013 è ancora vigente e continua a non essere eseguita.
Come se non bastasse, a mezzo PEC mi è stato comunicato dal Segretario Generale del Comune che “non è stato possibile rintracciare nell’archivio comunale la nota avente prot.n. 1237 del 17/01/2013” che era stata inviata alla Borgo Ducale srl affinché venisse riaperto al pubblico il castello.
Vi è di più: in data odierna ho ricevuto una PEC a firma del Dirigente del 4° Settore (Ufficio Tecnico e patrimonio Immobiliare) dal seguente contenuto: «…si comunica che dalle continue ricerche agli atti di questo Ufficio, non poco ardue, non è stato possibile reperire il “contratto di permuta del castello risalente al 1933”».