Campo da golf, parla l’imprenditore: «Qui solo Xylella, pietre e furti. Per il Comune è meglio tenere tutto abbandonato? Confrontiamoci»

«Noi siamo disposti a confrontarci con l’amministrazione comunale, ma in questi terreni di naturalistico c’è ben poco: ulivi intaccati dalla Xylella, muretti pericolanti, ladri e vandali ogni giorno, classificazione come quarto livello cioè a scarsissima produttività agricola…».

Testo e musica – nella settimana di Sanremo – sono di Rocco Cavallo (foto in anteprima), imprenditore interessato alla realizzazione del campo da golf in località Betania, nelle campagne al confine tra Ceglie Messapica e Francavilla Fontana in agro francavillese. L’impresa che ha proposto e fin qui ottenuto l’autorizzazione a realizzare l’impianto – Francesco Cavallo e Figlio Srl – è intestata a proprio a suo figlio (Francesco, nda), ma l’imprenditore di lungo corso Rocco Cavallo sa perfettamente di cosa si parla perché se n’è interessato sin dal 2015, quando l’amministrazione comunale della Città degli Imperiali – al tempo, guidata da Maurizio Bruno (Pd) – ritenne interessante il progetto.

Oggi, invece, il Comune – di cui Bruno e il Partito democratico fanno parte a sostegno del sindaco Antonello Denuzzo – si è schierato in toto contro quell’insediamento sportivo – produttivo. Tant’è che il Comune ha impugnato due sentenze del Tar per dire di no tanto al terreno di gioco quanto a club house e albergo diffuso proposti per via di ragioni urbanistiche comunali e regionali. Anche la Regione ha adito il Consiglio di Stato, ma solo relativamente alla struttura ricettiva: come chiarito in conferenza dei servizi, nulla osterebbe per le 18 buche e servizi annessi.

Sul punto, Cavallo senior è piuttosto contrariato: «Noi stiamo cercando di rendere tutto più pulito e fruibile, facendo ciò che si può fare: non dobbiamo stravolgere nulla, ma migliorare muretti a secco, sentieri, chiesetta tutti più volte finiti nelle mire dei ladri e dei vandali. Qui – aggiunge – prima ci venivano fedeli, associazioni e scout e noi li faremo tornare a prescindere dal campo da golf perché qualcosa faremo».

Ciò che tiene banco è però il campo da golf: «Io, noi sogniamo di farlo ma in collaborazione con l’amministrazione comunale – spiega Cavallo – perché siamo disposti a parlare, confrontarci e scontrarci. Ci proviamo da dieci anni – rincara la dose – ma il Comune, dopo aver dato il consenso in conferenza dei servizi, ora fa ricorso su questioni procedurali e neanche di merito che peraltro riguarda la Regione e non il Comune. Qui – si sfoga Cavallo – ci hanno rubato cavi in rame degli impianti elettrici, attrezzatura del pozzo, ci hanno vandalizzato le strutture esistenti… È qualcosa all’ordine del giorno».

Ma cos’è che non va col Comune, perché oggi come oggi è un tutti contro tutti? Cavallo ha la sua idea: «Io credo che manchi comunicazione, ma noi siamo disposti a comunicare: non stiamo sbancando, non stiamo cementificando, siamo disposti ad adeguarci al Pptr che classifica questa terra come di quarto grado, cioè improduttiva e paesaggisticamente non fondamentale, siamo invasi dalla Xylella per cui gli ulivi vanno abbattuti a prescindere dal progetto… Questa è una campagna piena principalmente di sassi, ma non lo dico io bensì il Pptr della Regione».

Il golf come sport sarebbe opportuno in un territorio come questo? Cavallo non si sottrae alla domanda: «Qui è venuta per un sopralluogo la Fig (Federazione italiana golf) e l’emissario mi ha detto senza giri di parole che questo campo, se si dovesse fare, potrebbe diventare centrale per tutta la Puglia grazie alla sua posizione strategica, ma per ottenere questo risultato bisogna essere bravi, coraggiosi e costruttivi o, meglio, propositivi. È per questo motivo che un ‘no’ a prescindere non può esistere, penso invece che si possa raggiungere un risultato senza litigare».

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