Di seguito alcune considerazioni del consigliere comunale di Francavilla Fontana, Alessio Curto, capogruppo di Forza Italia, in merito alla questione del campo da golf (il Comune ha impugnato l’ok del Tar alla realizzazione dell’opera in località Betania):
La decisione del Comune di Francavilla Fontana di impugnare dinanzi al Consiglio di Stato la sentenza con cui il Tar di Lecce qualche mese fa aveva giudicato corretta la procedura seguita dal Gruppo Cavallo nel progetto di realizzazione di un campo da Golf in Contrada Betania, non sorprende chi, come me, ha imparato a conoscere dai banchi del Consiglio comunale le ostinazioni e le pavidità dell’Amministrazione Denuzzo.
Al di là del parere con cui l’Avvocato dell’Ente, Fabio Paternello, non ha ritenuto condivisibili le motivazioni poste alla base della decisione del Tar Lecce, la decisione dell’Ente – che è, e resta, di natura prettamente politica – rappresenta comunque un vero e proprio ostacolo alla modernizzazione e alla crescita della Città.
Né ci convincono i richiami a presunte tutele di non meglio individuati interessi collettivi, dei quali probabilmente, al di là della vuota formula, l’attuale maggioranza evidentemente ben poco sa.
Sta di fatto che l’impressione è che pare esservi da parte di questa Amministrazione una sorta di pregiudizio nei confronti della realizzazione del campo da golf, che certamente porterebbe con sé sviluppo, turismo e posti di lavoro, oltre evidentemente ad una riqualificazione di una parte di territorio comunale di cui solo ora questa cieca ed ottusa Amministrazione pare ricordarsi, nel mentre le nostre contrade sono dimenticate e caratterizzate dal degrado e dall’abbandono dei rifiuti.
Appare, quindi, assolutamente necessario approfondire i motivi del “no”, ad iniziare da quelli posti dal pur pregevole difensore dell’Ente, così come appare assolutamente necessario comprendere i motivi di una assenza di non poco conto nella non condivisibile decisione dell’esecutivo guidato da Antonello Denuzzo: quella di Annalisa Toma, assessore ai lavori pubblici e – guarda un po’ – alle politiche per le contrade.
Un’assenza che – a dirla come Diodato – fa rumore!