Questa mattina, poco prima delle 12, una cagnolina di colore bianco (simil volpino) è stata investita da un’auto di passaggio in via Senatore Martini a Oria. La piccola, di nome Diana, pare si fosse allontanata da casa e era in strada per giocare con un altro cane in transito al guinzaglio della proprietaria, quando – per l’appunto – è finita sotto un Suv. Il padrone di Diana ci ha chiesto di stigmatizzare l’accaduto e ci ha indicato anche un video da lui pubblicato sui social: una telecamera di sorveglianza ha immortalato, purtroppo, l’intera scena.
Il filmato è piuttosto raccapricciante e per tale motivo – dopo averlo visionato con attenzione e tristezza – si è deciso di non pubblicarlo; riportiamo solo un paio di fermo-immagini precedenti l’investimento, quando cioè Diana era ancora viva e abbaiava sia contro il suo simile, sia contro quel veicolo in transito. Pochi istanti dopo è purtroppo stramazzata al suo e a un certo punto non ce l’ha fatta a sopravvivere.
Come detto, il suo proprietario ha voluto denunciare l’episodio – anche alle forze dell’ordine – soprattutto per il fatto che il conducente (o la conducente) della macchina non si è neppure fermato per sincerarsi di cosa fosse accaduto e delle condizioni dell’animale. Per non escludere ipotesi alcuna, non è detto si sia accorto di averlo investito.
Al di là di ciò, Diana aveva un enorme valore affettivo per il suo proprietario non solo in quanto cagnolina di famiglia, ma anche perché, come ha scritto: “Ho perso l’ultimo ricordo che avevo di mia madre deceduta tempo fa… Quel cane per me era l’ombra di mia madre dentro casa che continuava a vivere. Ho sbagliato io e mi assumo tutte le mie colpe per non aver vigilato attentamente (il cane sarebbe riuscito a uscire di scatto dal garage, ndr), ma ribadisco il concetto: questa persona che l’ha investita non ha mostrato un briciolo di umanità”. Sempre – si ripete – che si sia accorta del fattaccio.
A prescindere da tutto, un’enorme perdita. E si può soltanto immaginare come ci stia chi quel cane l’ha perso, per giunta in quel modo. Di fatto, barbaro.