Il fratello del ragazzino ucciso dal vigile: “Il Comune cerca ancora soldi, ma io non ho mai accettato eredità e anzi posso cedere il credito”

Suo fratello Mario fu ucciso da un vigile urbano nel 1991 e per l’ennesima volta il Comune di Oria gli ha chiesto indietro quei soldi dei giudici gli avevano accordato a titolo di risarcimento danni. Antonio De Nuzzo, 52 anni, ha preso carta e penna e ha rintuzzato – per l’ennesima volta – l’ente: “Qui soldi non ce ne sono e a suo tempo io rinunciai all’eredità di mio padre perché non c’era alcunché di ereditare, a parte il suo dolore per la perdita di un figlio 16enne e pochi averi spesi tutti in sua memoria”.

Mario De Nuzzo, 16 anni appena, fu freddato partito dalla pistola d’ordinanza in dotazione a un agente del Corpo dei vigili urbani ormai 34 anni fa mentre, con altri amici coetanei, cercava di scavalcare il muro di cinta del campo sportivo di contrada “Salinelle” per godere gratuitamente del Torneo dei Rioni (all’epoca, fortunatamente un po’ meno oggigiorno, l’evento degli eventi nella cittadina federiciana). In un primo momento, Tribunale e Corte d’Appello riconobbero pieno risarcimento – anche da parte del Comune – alla famiglia De Nuzzo: padre, madre e fratello. Tra primo e secondo grado, furono riconosciuti insolido – tra vigile e Comune – circa 510mila euro.

La Cassazione rimandò tutto ad altra sezione di Corte d’Appello per scarsità di motivazione. E quella seconda Corte d’Appello escluse il rapporto d’immedesimazione organica tra quel dipendente comunale e il suo datore di lavoro, cioè il Comune. Si sono susseguiti, nel frattempo, diversi contenziosi e decreti ingiuntivi. L’ente tenta di recuperare almeno un parte di quel credito. Il problema è che né quell’ex vigile né l’unico superstite della famiglia De Nuzzo hanno soldi a sufficienza per soddisfarlo. In realtà, il fratello di Mario – Antonio – ha anche scritto alcune sue considerazioni, rivolto al sindaco di Oria:

“Le scrivo questa lettera per evitare che il Comune di Oria spenda altri soldi di spese legali in avvocati per tentare di recuperare contro di me il debito di mio padre sulla base di un vero e proprio falso in atto pubblico inserito nella determina dalla vostra funzionaria addetta al contenzioso. Infatti è falso quanto sostenuto dalla vostra funzionaria che il sottoscritto “figlio del de cuius ed unico erede” risulta aver accettato l’eredità e quindi “necessario agire nei confronti dello stesso, rinotificando il decreto Ingiuntivo, quale erede e procedere nei suoi confronti anche per il debito del padre”.

Da che cosa risulta che avrei accettato l’eredità di mio padre? Non solo non c’era nessuna eredità da accettare perché mio padre è morto povero e senza beni e per il dispiacere della pensione pignorata dal Comune di Oria ma anche perché con atto notarile in data 1 agosto 2022 il sottoscritto ha rinunziato a qualsiasi eredità relitta del proprio padre e anche tutti i miei eredi hanno fatto la stessa cosa.
Non sono bastate tutte le spese legali che avete dovuto pagare? Spese legali a carico del Comune che sono superiori a quanto siete riusciti a recuperare? Nella determina c’è scritto anche che la Corte d’Appello di Lecce ha accolto l’appello del Comune di Oria condannando il sottoscritto al pagamento in favore del Comune di Oria della somma complessiva di € 90.552,34 e alla rifusione delle spese di lite del primo e secondo grado di giudizio, nella misura di un mezzo quantificate in € 8.814,00 però non c’è scritto che la stessa Corte di Appello ha condannato il vigile urbano omicida di mio fratello Mario al pagamento della somma di 400mila euro oltre spese legali e non c’è scritto neppure che l’avvocato (…) del Comune di Oria ha rifiutato la cessione di tale credito per recuperare nelle sue casse tale somma senza però che il Comune avesse mai adottato una decisione di sua spettanza”.

“Sig. Sindaco – continua Antonio De Nuzzo – le chiedo di far smettere questo accanimento giudiziario nei confronti del sottoscritto che è stato portato alla rovina e non ha più niente da offrire al Comune di Oria se non la cessione del credito di 400mila euro vantato nei confronti del vigile urbano condannato per omicidio. Le chiedo pertanto sig. Sindaco di portare agli organi competenti l’accettazione della mia proposta di cessione del predetto credito di 400mila euro a favore del Comune di Oria che potrà rivalersi sulla base di una sentenza definitiva nei confronti dell’omicida e non del sottoscritto fratello della povera vittima innocente”.

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