Festa ad Oria per San Giovanni Bosco! Lo speciale conferimento del premio all’educatore “Melania Russo” a due sacerdoti: Don Cosimo Schena, influencer, e Don Roberto Berruti, prete di frontiera. Andrà a due storie di vita il premio dedicato alla piccola Melania. Melania era una preanimatrice dell’oratorio, volata via a 14 anni a causa di brutto male, voleva divenire educatrice, non ha avuto tempo! Il riconoscimento a lei dedicato ne preserva la memoria e, al contempo, esalta istituzioni
ed educatori che si spendono per la nostra gioventù.
“Don Cosimo, secondo solo a Papa Francesco in quanto a seguaci sul web, prete cattolico, poeta dell’amore di Dio” (come si legge nella sua bio di Instagram), Don Cosimo non ha mai lasciato la propria comunità, in Puglia.
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Ma, prendendo in mano il suo smartphone, ha portato su internet i suoi messaggi di pace, raggiungendo migliaia di persone. Da poco laureato in psicologica clinica e dinamica, condivide con il suo pubblico – che lo segue affezionato – anche i grandi e piccoli successi.
Una delle sue rubriche più amate è “30 secondi per te”, reels nei quali affronta questioni legate alla religione e al senso dell’esistenza. “Che senso ha la nostra vita? Quando la vita non va per il verso giusto, pensiamo che sia inutile. Ma è un dono che Dio ci ha fatto e diventa dono per gli altri. Se la vita sembra inutile, è perché non la stiamo donando agli altri. È un dono che diventa dono”, una delle ultime
riflessioni” (fonte: il fatto quotidiano).
Felpa bianca, jeans e scarpe da ginnastica, se è vero il famoso detto: l’abito non fa il monaco, allora don Roberto Berruti ne è l’esempio perfetto. Nonostante il suo aspetto trasandato, in occasione dell’incontro tenutosi a Villa Sora durante la 124° Festa di Don Bosco, l’attuale cappellano dell’ospedale di Genzano, nonché responsabile dell’oratorio Evviva Maria, dimostra di aver seguito l’esempio salesiano più di molti altri suoi contemporanei.
Aiutato da Giacomo e Matteo, due dei tanti ragazzi del suo oratorio con un vissuto alle spalle molto particolare, ci ha raccontato una storia contenente anche eventi considerabili straordinari o miracolosi, ma fatta soprattutto di normalità, miseria, fatica, ragazzi allo sbando e fatti dei quali difficilmente se ne sentirà parlare altrove, forse perché non fanno notizia, o forse perché considerati scomodi dai poteri
forti che vogliono convincere le persone benestanti di un benessere collettivo e artificiale. Si tratta di un’esperienza molto simile per certi versi a quella vissuta da Don Bosco; la storia di un uomo che è
andato sulla strada e si è guardato intorno per vedere quali sono i veri bisogni di questa società (fonte: eco di villa sora).
Durante la serata sarà assegnato il “Premio Nazionale Donato Carbone – vittima di mafia” a Beppe Carletti, fondatore e tastierista dei “Nomadi”, e Gildo Claps, fratello di Elisa e fondatore di “Penelope”. Durante la manifestazione, che si terrà in Oria il prossimo 1 febbraio alle ore 18.30, saranno assegnate altre onorificenze a personalità che spendono la loro missione tra i giovani. Come tradizione la serata sarà presentata dal giornalista Vincenzo Sparviero. (www.oratoriosing.it)