Non semplici ladri di denaro od oggetti, ma ladri di tradizioni e in un certo qual senso anche di emozioni nella notte più magica dell’anno. Nel giorno in cui – dicono – tutti si è un po’ più buoni. E, invece, i ladri senza scrupoli sono fuggiti non con soldi ma carichi di dolciumi: confetti ricci, torrone bianco, torroncini, “cupeta”, caramelle gommose e relativi espositori.
In più, hanno portato via il registratore di cassa, al cui interno però non vi erano soldi. Il colpo è stato messo a segno proprio tra il 24 e il 25 dicembre, presumibilmente una volta trascorse le 4, dopo l’effrazione della casetta in legno di proprietà di Gianni Tardio, uno dei principali produttori delle tipiche mandorle ricce francavillesi.
Il furto è avvenuto, per giunta, nel cuore della Città degli Imperiali: in quella piazza Umberto I che fino a poco prima pullulava di gente immersa nella più classica “movida” nonostante la temperatura piuttosto rigida. Il commerciante ha presentato denuncia ai carabinieri, che ora sono al lavoro per cercare di risalire ai responsabili o al responsabile del gesto.
Sono stati acquisiti i filmati delle svariate telecamere di sorveglianza poste a protezione di negozi e locali pubblici. Stando ai primi accertamenti, i ladri sono giunti a destinazione con l’armamentario del caso e hanno forzato il doppio lucchetto della porticina d’ingresso presumibilmente con un piede di porco. Dopodiché hanno fatto incetta di tutto quanto si sono ritrovati davanti, principalmente leccornie del periodo.
Di sicuro si sono mossi e sono fuggiti a bordo di un veicolo, altrimenti sarebbe stato impossibile trasportare a piedi l’intera refurtiva. Quella notte è sparita anche la cassa, ma l’esercente aveva già tolto dall’interno tutti i soldi. Così i ladri si sono dovuti accontentare di portare in famiglia, magari anche ai propri figli, i dolci senza prima averli pagati. Il danno ammonterebbe comunque a circa 3-400 euro principalmente in merce e attrezzature.
“Io sono passato dalla piazza per dare un’occhiata – racconta Tardio – dopo la mezzanotte ed era tutto a posto, inoltre qualche bar ha chiuso molto tardi e quindi è difficile che il furto sia avvenuto coi bar ancora aperti. Per questo motivo ritengo – aggiunge – che il tutto sia avvenuto dopo le 4 o comunque nelle primissime ore del mattino quando in giro non c’era più nessuno”.
“È qualcosa di davvero mortificante – prosegue il dolciaio – prendersela con chi, come me, aspetta questo periodo non soltanto per vendere i suoi prodotti artigianali, ma anche per donare quel pizzico di gioia del palato che nelle feste in famiglia ci sta eccome. Confido nella competenza e nella celerità delle forze dell’ordine – conclude – non solo e non tanto per il fatto in sé o per il danno da me subito, ma anche perché non passi il messaggio secondo cui azioni come questa possano rimanere impunite e il fatto che sia stata commessa proprio nel giorno di Natele, per giunta prendendo di mira un’attività come la mia, per me costituisce un’aggravante da tenere in considerazione”.