Dopo secoli di storia, nasce quest’anno il primo panettone al confetto riccio di Francavilla Fontana: i confetti ricci ce li mette Gianni Tardio, il prodotto finito è prodotto dall’Agriturismo Tredicina con le fasi della produzione e del confezionamento. Il tipico dolce natalizio, ma con un gusto unico, insomma, è completamente “made in Città degli Imperiali”.
L’idea è nata quasi per caso sul finire di ottobre, quando il promettente chef della “Tredicina” – Marco Pappadà – ha contattato Tardio, uno dei principali artigiani locali della mandorla riccia, e gli ha proposto: “Che ne dici se per Natale facciamo un panettone al confetto riccio? Ci stai o ti sembra un azzardo?”.
Tardio ha accolto con entusiasmo la proposta di Pappadà e ha cominciato a produrre confetti ricci non soltanto per il suo normale fabbisogno, ma anche per soddisfare la richiesta dei panettoni: dal primo dicembre a oggi, già 750 ordini. Pappadà ne riesce a sfornare circa 150 al giorno, ma sono sempre pochi per accontentare ogni richiesta. E ne arrivano tantissime fuori dai confini strettamente locali, anche dal Nord e persino dall’estero.
Il confetto riccio è stato dichiarato presidio Slow Food nel settembre 2022 e da allora, come conferma Tardio, molte cose sono cambiate: “Sì, da quando possiamo fregiarci di questo riconoscimento, la richiesta è aumentata perché riconoscimenti del genere sono certificati di qualità e la gente, se deve spendere dei soldi, preferisce spenderli in prodotti buoni e non industriali: il panettone in collaborazione con la ‘Tredicina’ fonde l’artigianalità del mio prodotto con l’artigianalità dell’impasto del dolce, che nasce proprio qui in tutta la sua genuinità”.
Selezionare le migliori mandorle per farne dei confetti ricci non è qualcosa di semplice: Tardio ci perde intere giornate e, per giunta, il costo della materia prima è in tendenziale aumento. La famiglia Tardio è giunta alla quarta generazione di produttori: 100 anni di confetti ricci, dal 1924 con il bisnonno Pietro, poi con il nonno Giovanni, poi con il padre Pietro, oggi con Gianni.
Il dolce tipico della francavillesità affonda le sue radici ancora più in la nella storia: fu inventato intorno al 1890, anche se la prima datazione ufficiale risale al 1912 quando il pasticciere Filandro Iurlaro fu premiato al Salone internazionale di Parigi per un qualcosa di particolarmente originale.
E cioè: “Un confetto di mandorla dalla forma sferoidale con superficie riccia, di colore bianco. La consistenza è tenera e friabile all’esterno, mentre all’interno durezza e croccantezza sono dovute alla mandorla abbrustolita. Il sapore è dolce, con un leggero sentore di limone”.
Il periodo più tradizionale del confetto riccio è quello del Carnevale, ma nel corso del tempo ogni festività – nozze e altre cerimonie comprese – rappresentano un’ottima occasione per deliziarsene il palato.
Da quest’anno in poi, il riccio si è incuneato ufficialmente anche nel Natale grazie a una fusione fra tradizioni: “Effettivamente, col senno di poi, è incredibile che prima d’ora nessuno avesse avuto un’idea simile, nonostante qui a Francavilla possiamo vantare una tradizione pasticciera non da poco e non soltanto con riguardo ai confetti ricci”, osserva Tardio, che ‘benedice’ pubblicamente l’intuizione del giovane chef Pappadà, 31 anni appena ma tanta voglia di stupire.
“Il panettone è stato chiamato “Capriccio del Gallo” – “Capriccio” non è un semplice panettone, ma l’incontro perfetto tra tradizione, territorio e passione artigianale.
Il suo nome nasce dal proverbio “Ogni riccio un capriccio”, perché questo panettone è davvero un piccolo capolavoro goloso che celebra l’unione del riccio francavillese, presidio Slow Food e simbolo della nostra terra, con l’antica maestria artigiana – un’idea del nostro chef, un suo capriccio. Come un confetto prezioso, il riccio racconta storie di sapori autentici e di tradizioni tramandate, mentre il nostro panettone ne custodisce la vera essenza. Il “Gallo” è il simbolo della nostra masseria.
Abbiamo scelto un packaging speciale, ispirato ai tempi antichi, quando il cibo veniva avvolto con cura nei fazzoletti di tessuto per essere portato in dono o custodito con amore. Allo stesso modo, i nostri panettoni sono avvolti in tessuti personalizzati che raccontano i sapori e l’identità di ciascun gusto”, spiega Fabiana Bonfrate di “Made With Love Digital” per Agriturismo Tredicina.