Ieri, 1° dicembre 2024, la Red Dragon di Francavilla Fontana (Br) ha vissuto un’esperienza unica e straordinaria che resterà indelebile nelle menti degli atleti: la partecipazione al grande Stage di Karate e Kumite con Luigi Busà, campione olimpico e orgoglio del karate italiano.
Al Palazzetto dello Sport di Sava (TA), i dragoni hanno avuto l’incredibile privilegio di allenarsi sotto la guida di uno dei più grandi maestri al mondo. Luigi Busà non è solo un campione, ma un esempio di umiltà, forza e determinazione. La sua energia e il suo carisma hanno travolto i partecipanti, motivandoli come mai prima d’ora.
Organizzato con cura dai responsabili Iaksa Fight-net Puglia maestri Marco Lacaita e Luca Scorrano, lo stage è iniziato alle ore 10:00 e ha visto la partecipazione di numerose scuole provenienti dall’entroterra tarantina e non solo. Dopo lo stretching ed alcuni esercizi propedeutici di attivazione mentale, il campione ha spiegato ai partecipanti alcune tecniche comprendenti dei calci, per poi passare alle braccia. Con sguardo attento verso i ragazzi, si è dimostrato sempre pronto a correggerli ed aiutarli, condividendo esercizi e dettagli che lo hanno aiutato a raggiungere l’oro olimpico.
In seguito all’allenamento, Busà ha voluto concludere la splendida giornata con un discorso volto a motivare i ragazzi a raggiungere i propri obiettivi, non solo a livello sportivo, affermando che i veri campioni sono quelli che, in ogni ambito, aspirano ed essere i migliori, impegnandosi ogni giorno.
Una cintura nera della Red Dragon, Silvia Mastropietro, alla fine dello stage ha avuto l’onore di porre al grande campione alcune domande, che con entusiasmo si è dimostrato disponibile e apprensivo.
S. “Qual è stato l’ostacolo più grande che hai dovuto affrontare durante la tua carriera sportiva?”
B. “Gli ostacoli siamo noi stessi. Nel mondo ci sono tanti avversari preparati, ma se siamo concentrati, lucidi e preparati fisicamente e mentalmente, nulla potrà essere un ostacolo. C’è da dire anche che nulla è semplice, qualificarsi alle Olimpiadi è molto complicato, vincerle ancora di più. Io ho avuto la bravura e la fortuna di essere concentrato e lucido quel giorno. Ci sono tante difficoltà, ma il mio più grande avversario sarò sempre io. “
S. “Quali erano i tuoi riferimenti da piccolo, ora ti senti un riferimento per gli altri? ”
B. “Il mio riferimento era mio papà, nonché il mio maestro, che mi ha trasmesso l’educazione e soprattutto questo sport, motivo per il quale lo ringrazierò a vita. Al di fuori di lui non ho mai avuto idoli, anche se sicuramente c’erano tante fonti d’ispirazione. Adesso non so se posso considerarmi un punto di riferimento, ma vedere i ragazzi che ti guardano con quegli occhioni sognanti è una cosa bellissima. Poi se mi considerano un punto di riferimento non posso che sentirmi onorato, soprattutto quando parlo con dei genitori che mi ringraziano per quello che faccio per i loro bimbi. Le medaglie sono belle, ma sono pezzi di metallo, invece questi complimenti fanno veramente piacere.”
S. “Che emozioni hai provato vivendo il sogno olimpico che ognuno degli atleti aspira?”
B. “È stato il sogno della mia vita, ancora oggi faccio fatica a credere che sia diventato realtà. Mi sono allenato tanto, nessuno mi ha regalato niente per raggiungere l’oro olimpico. Sono tanto felice di aver raggiunto un risultato del genere, ma come dicevo prima ai ragazzi, la vita va avanti. Ora il mio obiettivo è essere la miglior versione di me stesso, quindi non si smette mai di imparare. Amore, sogni e miglioramento sono alla base della mia vita.”
S. “Che cosa hai dovuto sacrificare per arrivare a questi grandi obiettivi?”
B. “Non ho dovuto sacrificare nulla perché ho scelto di fare questo, quindi rifarei tutto. Ovviamente ho fatto una vita diversa da quella dei miei amici perché ci sono state tante rinunce, però amo quello che faccio, dunque non mi è mai pesato.”
S. “Quale è il consiglio che vuoi dare alle persone che ci seguono?”
B. “Restate umili e imparate sempre, anche quando si raggiungono grandi risultati. Secondo me questa è la strada giusta per poter diventare grandi uomini o grandi donne. Ricordate che prima di essere dei karateka, siamo degli esseri umani.”