Omicidio Stasi, sarà ascoltato in Corte d’Assise anche l’omicida reo confesso: per lui presentato appello dopo la condanna a 20 anni

Sull’omicidio di Paolo Stasi sarà ascoltato in Corte d’Assise a Brindisi anche Luigi Borracino, 19enne di Francavilla Fontana, già condannato in abbreviato dal Tribunale per i Minori di Lecce a 20 anni di reclusione. Sentenza appellata alla Corte d’Appello – Sezione Minori per chiedere una riduzione di pena, principalmente per quanto concerne la premeditazione dell’omicidio. Che, secondo la difesa, non ci sarebbe. Il presidente Maurizio Saso (a latere Adriano Zullo) ha accettato, col placet del pubblico ministero Giuseppe De Nozza, l’istanza dell’avvocato Maurizio Campanino, che difende anche il presunto correo Cristian Candita, 23 anni, anch’egli francavillese.

I due si sarebbero macchiati dell’omicidio di stasi il 9 novembre del 2022, dopo le 17.30 in via Occhibianchi nella Città degli Imperiali. Ma questa è la tesi dell’accusa, tutta da confermare fino all’ultimo grado di giudizio. In Corte d’Assise si discute del presunto giro di spaccio che avrebbe fatto da sfondo a quell’omicidio.

Si parla, infatti, di un debito di circa 5mila euro che Stasi (freddato a 19 anni con due colpi di pistola dal piccolo calibro) e sua madre Nunzia D’Errico, 54 anni, avrebbero contratto con Borracino. Il resto del processo ruota intorno a questioni legate al traffico di stupefacenti scoperto dai carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana dopo l’assassinio di Stasi. L’avvocato Maurizio Campanino, legale di fiducia di Borracino e Candita, ha chiesto e ottenuto che il primo sia ascoltato dalla Corte per dire la sua verità.

D’Errico, madre della vittima di quell’efferato omicidio è difesa quale imputata dall’avvocato Francesco Monopoli, mentre in qualità di parte civile dall’avvocato Domenico Attanasi (che assiste anche il padre di Paolo, Giuseppe e la sorella Vanessa). L’avvocato Campanino ha chiesto e ottenuto l’esame di Borracino – reo confesso dell’omicidio di Stasi – nel nome dell’accertamento della verità.

“L’obiettivo ultimo di ogni processo penale è quello dell’accertamento della verità e sentire Borracino darà un contributo importantissimo in questo senso, non soltanto perché potrà confermare in questa sede la tesi difensiva, ma soprattutto in quanto potrà ampliare il materiale probatorio a disposizione della Corte nella futura decisione sui casi nei quali egli e l’altro imputato sono coinvolti.

Peraltro, per Borracino abbiamo presentato appello e attendiamo che venga fissata l’udienza dinanzi alla Corte della Sezione minorile”. L’obiettivo dichiarato è quello di smontare l’ipotesi della premeditazione tanto per Borracino quanto per Candita. Sullo sfondo, anche agli occhi della Corte d’Assise, restano le cessioni di droga con anche alri imputati in qualche modo collegati a Borracino, Candita e lo stesso Stasi. Intanto, si dovrà fare chiarezza sulla morte di un 19enne raggiunto da due colpi d’arma da fuoco, esattamente due anni fa, proprio sotto casa sua.

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