Maxi furto di olive nelle campagne di Pezza Viva, mancano all’appello migliaia di euro: denunciato ai carabinieri. “Questa storia deve finire”

Ci sono alcune olive che valgono (e rendono) più di altre. L’olio è ormai un bene pregiato. E i ladri lo sanno, ma anche i carabinieri ormai lo sanno. Un maxi furto di olive delle varietà “Favolosa” e “Leccina” è stato messo a segno nei giorni scorsi ai danni dell’azienda agricola Pezza Viva Nuova di Torre Santa Susanna nelle campagne lungo la direttrice Cellino San Marco e Mesagne. Il danno economico si aggirerebbe intorno ai 5mila euro, considerato che un quintale di queste olive – da raccogliere rigorosamente sull’albero e non a terra – costa mediamente 130 euro, ma se ne chiedono 150 nessuno si scandalizza.



Pezza Viva Nuova è nota anche e soprattutto per altre produzioni, ma quella dell’olio è consolidata ormai da anni e anni, sebbene – come molte altre realtà olivicole nel Salento – sia da tempo sotto attacco a causa della Xylella Fastidiosa, il batterio killer degli ulivi. Il furto denunciato ai carabinieri della Stazione torrese rappresenta soltanto l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, come conferma Vito Greco, uno dei soci dell’azienda, la misura è colma:

Vito Greco, uno dei soci dell’azienda agricola Pezza Viva Nuova

“Noi quasi ogni giorno subiamo dei furti e spesso abbiamo soprasseduto quando si è trattato di piccole quantità, ma questi ladri non possono continuare a danneggiare noi e altri agricoltori che, come noi, si spaccano ogni giorno la schiena per raccogliere i frutti di un raccolto che coccoliamo 365 giorni l’anno: tra le altre cose, noi produciamo e vendiamo olio d’oliva di qualità indiscussa e riconosciuta mica da noi stessi e dai consumatori, ma anche da autorità del settore che ce lo certificano. Siamo al centro di progetti di sperimentazione sulla resilienza da Xylella nei 120 ettari di nostra proprietà e poi cos’accade? Qualcuno, di sera o di notte, viene ad appropriarsi del nostro duro lavoro per guadagnarci a costo zero”.
E il furto, infatti, ammonterebbe a una quantità oscillante tra i 12 e i più di 15 quintali. Già così, tanti soldi.

Quelle olive, una volta trasformate in olio, valgono ancora di più. E di questo sono a conoscenza i ladri, che non risparmiano Pezza Viva Nuova né le campagne circostanti. “Servono mezzi adeguati per trasportare quei carichi di prodotto – afferma Greco – ed è necessario essere esperti e attrezzati con camion capienti per fare in fretta. Loro (i ladri, Nda) credo conoscano i nostri orari di lavoro e si appostino per vedere quando ce ne andiamo, prima di entrare in azione, nel tardo pomeriggio. Non è semplice tenere sott’occhio tutto, tra la masseria e le campagne, ma stiamo cercando di organizzarci e speriamo che le forze dell’ordine possano darci una mano nel pattugliare l’agro, anche se comprendo non sia semplice neanche per loro”.

Pezza Viva Nuova ha possedimenti agricoli e uliveti anche lungo la strada per San Cosimo alla Macchia, sempre a Torre Santa Susanna. Anche quegli ulivi, a quanto pare, sono presi spesso di mira. Come ammette Greco: “Sì, rubano anche là e in qualche caso li abbiamo anche scoperti. Cercano di giustificarsi col dire che ne hanno bisogno. Una volta un tizio, colto in flagrante, mi disse: queste olive sono per mia madre anziana, per farle la salamoia. Sa, le piace tanto e mi piacerebbe farla contenta. Notai che in macchina aveva caricato circa mezzo quintale ma mi disse che per la privacy non avrei dovuto spiare nella sua macchina. Dopo avergli detto di sparire se no nella sua macchina ci avrebbero spiato i carabinieri e di non riprovarci mai più, mi raccomandai di salutarmi sua madre e di regalarmi almeno qualche vasetto di quelle olive in salamoia. Le mie olive nella salamoia o comunque sulla tavola degli altri…”.

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