Il suo vero lavoro è all’ufficio postale, come consulente, nella filiale “Viale Lilla” di Francavilla Fontana. Dalla pandemia in poi, però, si è trasformato in un pizzaiolo provetto. E sarà l’unico brindisino a partecipare i prossimi 12, 13 e 14 novembre al Campionato mondiale pizza doc, la cui decima edizione si terrà a Capaccio Paestum (Salerno).
Cosimo Sternativo, 44 anni, vi concorrerà nella categoria amatori – per sua scelta – ma ormai può essere considerato un professionista della pizza: romana, napoletana, ibrida, ecc. Ormai lo chiamano persino dalle pizzerie “vere” per fare da consulente e in qualche occasione gli hanno pure proposto un contratto che – per il momento – ha sempre declinato. In futuro, chissà. Mai dire mai, nella vita. Inutile specificare come il suo prodotto – di qualità assoluta, sennò il torneo mondiale te lo sogni – sia un must in occasione di ricorrenze familiari e tra amici:
“Sì, almeno tre volte a settimana mi tocca impastare, infornare e sfornare tanto che mia moglie non ne può quasi più”. Eppure tutto nacque proprio dalla moglie, che nel periodo di chiusura causa restrizioni Covid gli chiese semplicemente di fare una focaccia. Mimmo non soltanto fece quella famosa focaccia, ma si mise a studiare per spingersi oltre: “Io credo che se ti appassioni a qualcosa, non finisci mai di studiare e di perfezionarti e, anche se credo di aver raggiunto un ottimo livello, cerco ancora di migliorarmi perché sono fatto così quando qualcosa mi piace tanto”, ammette. E poco importa come sia alimentato il forno: se a gas, elettrico o a legna.
“So adattarmi, anche perché nel frattempo li ho provati tutti e ho acquistato tutto l’occorrente che serve a un maestro artigiano degno di questo nome, non soltanto diversi fornetti ma anche pale, paline e altri strumenti che mi consentono di di scegliere, per esempio, tra un impasto lattico o acetico”. Mimmo lievito madre tutto suo (in dialetto “luatu”) che di volta in volta alimenta e tiene in frigo per la prossima occasione: “Io non sono di quelli che nascondono le ricette e anzi le rivelo pure, ma sono sicuro che nessuna pizza alla fine dipenda da chi la fa; dal suo occhio, dalla sua conoscenza e dal suo sapere anche chimico-biologico perché conoscere i processi di fermentazione è fondamentale. Insomma, magari quella pizza derivata dalla mia ricetta viene anche buona ma non sarà mai esattamente come la mia”.
E sa anche prodursi le mozzarelle, gli ortaggi e l’olio. Si diceva del Campionato mondiale pizza doc. Il consulente postale francavillese è stato ammesso con una proposta che ha chiamato “Pizza green Km 0”: pasta madre fermentata naturalmente, impasto di 48 ore, idratazione al 75 per cento. Farina tipo 0 biologica, mozzarella (autoproduzione con latte bio da masseria del posto). per topping (copertura): crema di zucchina e fiori di zucchina (autoproduzione in orto privato), olio evo (autoproduzione bio). Cottura: 400 gradi in forno a gas. Panetto: 270 grammi. La proposta è piaciuta, tanto da essere stato ammesso alla competizione.
Nel 2023, al Campionato campano (con giuria qualificata e nascosta) hanno partecipato più di 450 concorrenti da tutto il mondo: più di 3mila i visitatori registrati. Quest’anno si prevede un ulteriore incremento sia per il primo che per il secondo dato.
In passato, l’impiegato-pizzaiolo si è anche cimentato tra i professionisti: in un campionato tenutosi lo scorso anno a Grottaglie (Taranto) ha conquistato il 15esimo posto su 300 partecipanti. Cosa si aspetta da questa nuova avventura? “Sicuramente di fare una bella figura e di confrontarmi con gente che potrebbe saperne più di me. Io so di essere diventato bravo, ovviamente perché me lo dicono gli altri. Sono l’unico brindisino scelto per parteciparvi e ciò per me è già un motivo d’orgoglio, non dimentichiamoci che nella vita di tutti i giorni mi occupo di tutt’altro per vivere…”