Di seguito il commento (e un’illustrazione) da parte di Futura Oria riguardo la contesa per il circolo di Fratelli d’Italia in corso proprio questi giorni nella città federiciana.
[Riassunto delle puntate precedenti: il consigliere di maggioranza Michele Destradis ha chiesto di poter aprire un circolo cittadino di Fdi; il presidente provinciale del partito, Luigi Caroli, gli ha risposto di no perché il circolo cittadino già esiste e ne è commissario Francescantonio Conte, quindi sarà necessario aspettare il prossimo congresso; Destradis ha replicato a Caroli, in modo un po’ piccato e ricordandogli di non aver sostenuto l’assessora Elena Marrazzi alle elezioni europee; i consiglieri comunali Alfonso Panzetta (già candidato sindaco) e Antonio Proto, candidatisi in Oria Oltre, hanno intanto costituito il gruppo di Fdi in Consiglio comunale. Per ulteriori dettagli, basta cercare Fratelli d’Italia sul sito o sulla pagina fb de Lo Strillone]
Ecco, dunque, il commento di Futura Oria (rappresentata in Consiglio comunale dal già candidato sindaco Attilio Ardito):
Le cronache locali di ieri offrono uno scenario che sembra uscito da una commedia all’italiana: il consigliere De Stradis ha richiesto la costituzione del circolo cittadino di Fratelli d’Italia (FdI). Nulla di straordinario, se non fosse che, nelle recenti elezioni provinciali, lo stesso De Stradis era candidato nelle liste di sinistra a sostegno del sindaco di Mesagne. Un cambio di rotta politico più rapido di un gabbiano che vira con il vento.
Non si è fatto attendere il commento di Caroli, coordinatore provinciale di FdI, che con un tono ironico ha prontamente ricordato come De Stradis, solo pochi mesi fa, fosse tra i protagonisti della scena progressista. Difficile stabilire se il consigliere sia stato più imbarazzato dal rimprovero o dal ricordo della sua precedente candidatura a sinistra.
Nel pieno di questo scenario da soap opera, emergono nuovi attori: Marrazzi e Peluso, consiglieri della maggioranza, anch’essi già vicini a Fratelli d’Italia. La domanda sorge spontanea: De Stradis, prima di compiere questo salto politico, non ha pensato di coordinarsi con i suoi colleghi? O forse sperava di essere l’unico protagonista in questa mossa trasformista?
La vicenda assume contorni ancora più paradossali se si considera che questi stessi consiglieri, durante le elezioni provinciali, hanno sostenuto De Stradis con una lista di sinistra, mentre alle Europee hanno appoggiato Marrazzi con FdI. A complicare ulteriormente la situazione, i consiglieri sono stati tra i promotori della raccolta firme per il referendum contro l’autonomia differenziata, una riforma simbolo del partito di Giorgia Meloni. In sostanza, sostengono un partito che difende una riforma contro la quale hanno combattuto.
Un altro attore chiave in questa vicenda è Giancarlo Marinò, presidente del consiglio comunale e uomo vicino a Caroli e a FdI. Marinò, pur avendo attraversato nella sua carriera politica il passaggio da sinistra a destra, ha mantenuto una certa coerenza nelle ultime vicende, rimanendo fedele al partito e non appoggiando le mosse di De Stradis e Marrazzi.
Ma le sorprese non finiscono qui. Durante il consiglio comunale di oggi, due consiglieri d’opposizione, Proto e Panzetta, hanno annunciato la costituzione del gruppo FdI all’interno del consiglio comunale. La scena si è svolta sotto gli sguardi increduli della maggioranza del sindaco Ferretti. Uno spettacolo degno di un varietà televisivo, dove i ruoli si confondono e le alleanze sembrano sempre più fragili.
Il vero problema, tuttavia, è che in questo caos emerge chiaramente l’incoerenza della maggioranza che sostiene Ferretti. La politica cittadina sembra soccombere sotto il peso delle sue stesse contraddizioni, offrendo ai cittadini, ormai spettatori impotenti, solo una sequenza di giochi di potere e mosse imprevedibili.
Nel frattempo, i cittadini restano in attesa di risposte concrete ai problemi della città. Ma, a quanto pare, l’unica priorità è che lo show continui… anche se nessuno sembra più preoccuparsi delle reali necessità della comunità.