Le bugie hanno le gambe corte, si dice. Lo scorso 3 ottobre, il 35enne V.L. si è presentato in caserma e ha detto di essere stato lui, domenica 29 settembre, ad aver sparato a uno degli ospiti di un pranzo di famiglia allargato a casa di D.D.P., 36 anni, in vico Caroli a Francavilla Fontana.
Non solo si è presentato in caserma, ma ha anche consegnato pistola e munizioni. Quindi è stato anche arrestato per il possesso della pistola e delle munizioni. Non per il ferimento del 45enne V.P. che quella domenica – a differenza sua – era tra gli invitati a pranzo.
D.D.P., già noto alle forze dell’ordine e condannato per droga e armi, era invece in una struttura per scontare una pena alternativa alla detenzione e quella domenica si trovava a casa sua (in affitto) per aver ottenuto un permesso premio. Ora D.D.P. è in fuga per ragioni tutte da chiarire. Inizialmente, intorno alle 17 di quella domenica, si era rivolto alle sue avvocate Giada Pantaleo e Daniela D’Amuri, le quali gli avevano consigliato di costituirsi a prescindere. Niente da fare, poi è sparito nel nulla.
Dopo qualche giorno, però, si è presentato ai carabinieri V.L. per addossarsi ogni e qualsivoglia responsabilità. Peccato che quel giorno e a quell’ora si trovasse a circa 170 chilometri da Francavilla Fontana. Era a sostenere la sua squadra del cuore ad Andria, dove la Virtus sfidava la Fidelis.
E quindi: come stanno le cose? Dov’è che sta il fuggiasco e perché coprirlo? Soprattutto: cos’è accaduto e perché, quella maledetta domenica?