Francavilla dice addio a Giuseppe di Castri, nel settore casalinghi da quando aveva solo 15 anni

Cominciò a lavorare che era solo un bambino e la sua vita è stata soprattutto lavoro e famiglia. Nella Giornata di ieri, Francavilla Fontana ha detto addio a Giuseppe di Castri. Aveva 80 anni. Il settore dei casalinghi, tramandato ai figli Vincenzo, Pompeo, Luciana e Marianna, per lui non aveva segreti. Tassello dopo tassello, lavorando anche durante le feste comandate, è riuscito a costruire con sua moglie Maria, per sé e per i suoi cari, una sorta di piccolo impero commerciale. I due, sempre molto legati nella vita e nel lavoro, si fermavano solo in occasione delle cerimonie di famiglia. Per il resto, non esistevano domeniche, ferie, Ferragosti o Pasquette che tenessero. Sgobbare sempre. 

Giuseppe iniziò a soli 15 anni, alle dipendenze della storica Marietta. Persino in bici, faceva chilometri di strada – come da Francavilla a San Marzano – per procacciarsi pentole in cambio di una provvigione. Diventò talmente bravo che da quel lavoretto nacque un lavoro: girò coi muli e poi con le motoapi e i furgoni, infine si stabilizzò in una rivendita fisica a gestione più imprenditoriale grazie al contributo dei figli. Commerciante da sempre, di Castri era noto come “Maccarrone”. Non era un insulto, ma quasi un elogio alla sua costanza. Quel soprannome gli fu dato dal fratello di Marietta per sottolinearne la disponibilità. Cose del tipo: “Ma guarda quel maccarrone quanta strada si fa, in bici e anche a piedi, pur di ottenere la sua ricompensa”. Vendette pentole, vasche, ogni accessorio per la casa. E persino alla sogloa degli 80 anni ricopriva con profitto il ruolo di rappresentante commerciale della sua azienda. Una figura storica, che nella Città degli Imperiali tutti conoscevano. 

I funerali saranno celebrati oggi pomeriggio, ore 17, nella chiesa dei Sette Dolori.

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