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L’ultimo saluto a Cosimo, il parroco: “Non ricordiamo la tragedia, ma le tante cose belle da lui costruite nella sua lunga e amata esistenza”

“Il tragico modo in cui Cosimo è venuto a mancare non ci deve far dimenticare il tanto tempo da lui avuto a disposizione per lasciare un ricordo in tutti noi e per costruire con sacrificio tante cose, a partire da una famiglia con moglie, figli, nipoti e pronipoti”. Ciò ha detto, tra le altre cose, don Angelantonio Micocci nel corso dell’omelia per i funerali di Cosimo Leuzzi, 87enne di Francavilla Fontana, celebrati nel pomeriggio di ieri nella chiesa dello Spirito Santo e curati dall’agenzia funebre “La Fiducia” del Gruppo Sardiello.

L’anziano ha perso la vita lo scorso 16 agosto, intorno alle 7 del mattino, a seguito di un incidente lungo la strada provinciale che collega la Città degli Imperiali a Ceglie Messapica, nei pressi di un rettilineo in prossimità di contrada Bax – Capece. Qui, per cause da accertare, la motoape di Leuzzi è stata tamponata dalla Mercedes Classe A condotta da un 39enne di Ostuni. Il tre-ruote è finito fuori dalla carreggiata e, dopo aver sbattuto contro un muretto a secco, si è ribaltato. Per il pensionato, che si recava in campagna, non c’è stato alcunché da fare.



Una folla commossa, che ha gremito il luogo di culto, ha partecipato ieri all’ultimo saluto a Cosimo.
“Oggi non siamo qui per celebrare la sua morte – ha detto il parroco – ma semmai per ricordarne pubblicamente l’amore che ha saputo donare, nel corso della sua lunga esistenza, a chiunque l’abbia conosciuto come persona affabile, generosa e disponibile con tutti: celebriamo quindi ciò che resta di lui nei nostri ricordi, non le ultime tragiche ore che l’hanno accompagnato nel Regno dei Cieli”.
“Non ci chiediamo perché il Signore abbia voluto per lui un nuovo inizio così violento – ha detto ancora don Angelo – ma pensiamo a quanto gli sia stato vicino nell’arco della sua esistenza terrena, un tempo che non dovremmo trascorrere inseguendo ricchezze e inutili pavoneggiamenti ma a tessere sane relazioni sociali improntate al rispetto e all’amore, anticipando in Terra ciò che potremo vivere in Cielo”.
Numerose, come detto, le persone che hanno deciso di essere presenti per dare l’addio a Leuzzi, conosciuto da tutti come un marito, un padre e un nonno esemplare.

L’uscita dalla bara dalla chiesa dello Spirito Santo è stata accolta dagli applausi, oltre che dal suono – per nulla malinconico, ma su note a tratti persino gioiose, come a lui sarebbe piaciuto – della banda. Dopo i tempi richiesti per l’autopsia, eseguita l’altro ieri dal medico legale Domenico Urso incaricato dal sostituto procuratore Mauron Gallone, per l’87enne si sono schiuse le porte del cimitero. L’inchiesta giudiziaria per cercare di capire cosa esattamente sia accaduto quel giorno – e perché – è ancora agli albori. La relazione tecnica del perito consentirà di meglio inquadrare le cause del decesso e di attribuirne le eventuali responsabilità. Una vicenda a parte, mentre ieri c’è stato spazio soltanto per quella pietas che – secondo gli insegnamenti degli antichi – si deve ai defunti a prescindere da come siano morti.

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