Sofferenza negli allevamenti intensivi e interventi a tutela degli animali in un incontro organizzato in centro da Comune e Legambiente

Un successo l’evento pubblico organizzato la sera di martedì 23 luglio a Oria, nello spiazzo accanto alla chiesetta di Santa Lucia, dall’Assessorato alla Tutela e al benessere degli animali del Comune di Oria e dal Circolo Legambiente Piaroa, per discutere del triste fenomeno degli allevamenti intensivi e dello stato di sofferenza in cui sono costretti a vivere gli animali vittime di forme di maltrattamento. Gli animali al centro dell’attenzione, quindi: esattamente, il rapporto tra gli esseri umani e gli altri animali.

L’assessore Alfredo Proto ha illustrato l’attività innovativa del Comune a favore degli animali in questo primo anno di insediamento, frutto dell’esperienza quotidiana maturata sul campo e dal confronto con i cittadini, proprietari, veterinari, ASL, operatori del settore e soprattutto con i volontari: dall’istituzione per la prima volta di un assessorato a loro dedicato, quasi a significare l’importanza che si vuole dare allo specifico settore, alle campagne di microchippatura e di sterilizzazione gratuite, alla campagna di adozione responsabile dei cani nel canile, all’imminente realizzazione del dog park nella villa comunale e al progetto di un canile in Oria, solo per citare quelli più importanti. Ha ribadito, inoltre, l’importanza dell’opera dei volontari, anche a discapito del loro tempo, dei loro familiari e anche a loro spese e di quanto sia sensibile la nostra comunità nei confronti degli animali.

Il dott. Pierre Luigi Trovatello, membro della Commissione per la Prevenzione del Randagismo della Regione Puglia, ha fornito un quadro esaustivo della normativa e delle istituzioni di riferimento, e si è soffermato in particolare sulle problematiche purtroppo esistenti sia in Italia che in Europa.

La proiezione del documentario Foodforprofit, frutto di una lunga e difficile inchiesta dei giornalisti Giulia Innocenzi e Paolo D’Ambrosi, ha svelato la crudeltà agghiacciante del trattamento degli animali negli allevamenti intensivi, peraltro finanziati dall’UE, e ha mostrato la “disinvoltura” con cui i lobbisti delle grandi imprese alimentari e alcuni parlamentari europei si occupano di un settore da cui derivano sofferenze e torture per gli animali, e gravi rischi per la salute degli stessi animali e degli esseri umani.

Inoltre le conseguenze sull’ambiente sono devastanti: gli allevamenti intensivi producono più CO2 del traffico automobilistico e consumano quantità enormi di acqua e suolo, risorse sempre più preziose.

Bisogna acquisirne consapevolezza, ha ribadito Gigliola Palazzo di Legambiente, e tornare a un rapporto più sano tra cibo e cultura, superando l’equazione: cibo uguale profitto. Bisogna rendersi conto che ognuno, con le scelte quotidiane di consumo, agisce per migliorare o peggiorare la situazione; pensare ai diritti di tutti gli esseri viventi, e di quelli che verrano dopo di noi.

Le tematiche sono state discusse tra i partecipanti e i relatori.

Infine, un ottimo buffet vegano (con piatti sia tradizionali che nuovi e particolari) ha dimostrato come si possa mangiare bene e con gusto senza utilizzare alimenti di origine animale.

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