Soprattutto ascolto e spiegazione delle intercettazioni telefoniche, l’altro eri, in corte d’assise – presidente Maurizio Saso, a latere Adriano Zullo – per il processo Stasi: omicidio premeditato in concorso nei confronti di uno degli imputati, reati in materia di droga per gli altri.
Il luogotenente Tommaso Tagarelli del Nucleo investigativo di Brindisi ha ripercorso le attività d’indagine sia relative all’esecuzione del 19enne francavillese, sia relative al giro di droga emerso dalle successive investigazioni. Il sostituto procuratore Giuseppe De Nozza ha rinunciato all’ascolto di altri testi – colleghi di Tagarelli – che avrebbero confermato quanto già riferito dal luogotenente. Non è stata ascoltata la madre di Paolo Stasi, Annunziata D’Errico, che in questo processo imputata per spaccio e parte civile per la perdita del figlio: quale imputata è difesa dall’avvocato Francesco Monopoli, quale parte civile è costituita con l’avvocato Domenico Attanasi (che difende gli interessi anche di papà Giuseppe e sorella Vanessa Stasi). [foto in alto]
D’Errico sarà ascoltata il prossimo 24 settembre, insieme con la consulente Isabella D’Attoma (psicologa-psicoterapeuta) indicata proprio dall’avvocato di parte civile Attanasi.
In questa sede, risponde del reato più grave ossia l’omicidio premeditato in concorso – oltre che per spaccio – il 23enne francavillese Cristian Candita, difeso dall’avvocato Maurizio Campanino.
Per lo stesso reato lo scorso 10 giugno fu condannato dal tribunale dei minori di Lecce il 19enne Luigi Borracino (non ancora maggiorenne quando Stasi fu ucciso).
Alla sbarra, oltre a D’Errico e Candita, in corte d’assise anche la 26enne Marirosa Mascia, la 22enne Sara Canovari e il 41enne Cosimo Candita (le prime due erano in aula, il terzo no) tutti francavillesi e difesi dall’avvocato Michele Fino. Il 20 novembre 2023, nel corso dell’udienza preliminare, la gup Barbara Nestore condannò in abbreviato a quattro anni di reclusione il 32enne francavillese Pasquale Moldavio, mentre fu stralciata la posizione del 26enne francavillese Giovanni Di Cesaria.
Paolo Stasi fu ammazzato proprio sotto casa sua intorno alle 17.30 del 9 novembre 2022, freddato da un paio di colpi partiti da una pistola dal piccolo calibro. L’esecutore materiale sarebbe stato Borracino – reo confesso – suo accompagnatore Candita. I due avrebbero raggiunto via Occhibianchi a bordo di una Fiat Grande Punto di colore scuro, con Borracino seduto dietro e nascosto dai vetri oscurati. All’origine del delitto vi sarebbe stato un debito di droga di circa 5mila euro contratto da Paolo e da sua madre che non soltanto avrebbero confezionato ma anche assunto hashish e marijuana. Dopo l’uccisione di Paolo, i due presunti correi si sarebbero disfatti dell’arma, mai ritrovata, gettandola tra le campagne di Francavilla Fontana.