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Semi femminizzati e semi autofiorenti: quali sono le loro caratteristiche

Conoscere le caratteristiche dei semi autofiorenti e di quelli femminizzati permette di sapere quali acquistare in base alle proprie esigenze e alle proprie aspettative. È bene tener presente, comunque, che i semi di canapa nel nostro Paese non possono essere fatti germogliare, dal momento che tale pratica è vietata dalla legge; nulla proibisce, invece, di collezionare questi semi. Per diventare dei veri esperti in materia di semi di cannabis è necessario in primis riconoscere che i semi autofiorenti non sono migliori in assoluto di quelli femminizzati, e viceversa; quel che si può dire, invece, è che i semi femminizzati risultano più appropriati per le coltivazioni all’aperto, mentre quelli autofiorenti si lasciano preferire per le coltivazioni indoor.

Che cosa cambia

Ma quali sono le differenze fra l’una e l’altra tipologia di semi? Tutto va ricercato nelle piante che possono essere generate, e che presentano qualità che le rendono adatte a contesti diversi. Quando possono essere coltivati, i semi autofiorenti garantiscono un maggior numero di raccolti nel corso dell’anno e permettono di usufruire di una produzione di fiori più veloce, fermo restando che le piante avranno una dimensione contenuta. I semi femminizzati, d’altro canto, consentono di ottenere un solo raccolto durante l’anno; la resa outdoor è comunque molto elevata, e le piante che si ottengono sono molto alte.

Le piante dei semi femminizzati

In effetti, le piante di cannabis che provengono da semi femminizzati si caratterizzano per un notevole vigore e sono in grado di raggiungere, nel corso della loro crescita, un’altezza di 4 metri. Al contrario, le piante che vengono generate da semi autofiorenti non sempre riescono ad arrivare a un’altezza di 80 centimetri: pertanto si definiscono piante nane. Ci sono, fra le due tipologie, delle differenze di tipo genetico, in conseguenza delle quali le piante autofiorenti si rivelano decisamente resistenti ai parassiti, alle muffe e ai funghi: ciò dipende dalla durata limitata del loro ciclo vitale. Le piante femminizzate, al contrario, avendo un ciclo di vita più lungo si dimostrano più fragili. Come si è già accennato, i semi femminizzati danno vita a piante il cui rendimento è molto più elevato di quello delle piante generate dai semi autofiorenti, che infatti sfruttano la propria energia per una produzione più rapida.

Differenze e aspetti in comune

Le piante che scaturiscono da semi femminizzati hanno bisogno, per poter raggiungere la fioritura, di un particolare ciclo di luce e buio, che nella maggior parte dei casi prevede 12 ore di luce alternate a 12 ore di buio. Invece, le piante che hanno origine da semi autofiorenti sono in grado di raggiungere questa fase nel giro di poco tempo in maniera automatica. Una pianta che deriva da un seme autofiorente è decisamente diversa rispetto a quella che proviene da un seme femminizzato, non solo per ciò che concerne i tempi di fioritura, ma anche per le dimensioni raggiunte. Altri aspetti che comportano delle differenze riguardano la resa del raccolto delle infiorescenze con un elevato contenuto di THC e le difese immunitarie.

Il contenuto di THC

Dopo che i semi di marijuana sono stati fatti germinare – siano essi femminizzati o autofiorenti – si avranno piante di genere femminile con una probabilità del 99%. Quelli che ne derivano sono fiori ad elevato contenuto di THC. I semi autofiorenti femminizzati possono essere coltivati indoor, e quindi senza che ci si debba preoccupare della quantità di luce e di buio a cui gli stessi sono esposti, avendo la certezza di beneficiare di una resa elevata. Ciò non toglie, comunque, che gli stessi semi possano essere fatti germogliare, in qualunque periodo dell’anno, in un ambiente outdoor. È evidente che la possibilità di far fiorire in soli due mesi i semi di cannabis anche fuori stagione costituisce una piccola grande rivoluzione.

Semi di cannabis: ecco dove si possono comprare

I semi di cannabis in Italia possono essere comprati anche online, per esempio sul sito di Growshopitalia.com. Il catalogo di questo negozio online, infatti, mette a disposizione dei clienti sia semi autofiorenti che semi femminizzati, ma anche molti altri prodotti destinati alla coltivazione, come i concimi e i fertilizzanti organici e le grow box professionali da usare in ambienti indoor.

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