di Giuseppe Pappadà
Il regolamento edilizio approvato “accresce la trasparenza e la legalità nella progettazione e realizzazione degli interventi di edilizia pubblica e privata”.
Dall’altro ieri, il Comune di Francavilla si è dotato di un nuovo Regolamento Edilizio.
Un Regolamento Edilizio che però, al momento non è ancora stato reso pubblico.
Nel sito del Comune, infatti, nella specifica sezione di Trasparenza c’è un Regolamento che presumibilmente non è quello approvato perché pare far riferimento alla delibera 45 del 2011.
(https://dgegovpa.it/Francavilla/amministrazionetrasparente/AllegatoTrasparenza.aspx?id=1025)
Ma se c’è voluta una pazienza lunga 13 anni, gli ultimi otto anni tutti a gestione dell’attuale compagine politica – Bruno/ Denuzzo/Bruno-Denuzzo), sarà poca cosa aspettare ancora un po’. O no?
Per conoscere i contenuti del Regolamento bisogna avere pazienza, tocca aspettare che il testo sia disponibile lì, dove dev’essere disponibile.
Deve trattarsi sicuramente di un Regolamento la cui valenza storica qualcuno misurerà nel tempo. Dirlo oggi, invece, chi lo può dire?
O meglio, chi lo dice oggi dovrebbe almeno dire perché lo dica.
Dal comunicato stampa pubblicato, è evidente la soddisfazione dei tre protagonisti – almeno a giudicare dalla qualità delle foto che li ritraggono così bene.
In attesa del Regolamento qualcosa però bisognava almeno dirla, no?
Per esempio:
1) Dire cosa il nuovo Regolamento non consentirà più e che sinora era consentito.
2) Dire cosa il nuovo Regolamento consentirà e che sinora era vietato.
Basterebbe già questo per aiutare a capire qual è il fatto nuovo ed anche, forse, le ragioni della soddisfazione che pare di leggere nelle dichiarazioni di Sindaco, Assessore, Consigliere – ed anche del Consiglio che l’ha votato all’unanimità. E l’unanimità, in faccende così complesse, è certamente sintomatica.
Due sole domande per consentire anche ai Francavillesi la medesima soddisfazione: per quello che sarà il futuro ma anche per chissà da quale passato per certi versi era oramai divenuto indecoroso non venirne fuori.
Per il futuro, così si dice, la Commissione Urbanistica e gli Uffici dovranno lavorare accrescendo la trasparenza nel loro operato e non dovranno più ragionare con la loro testa (niente più “interpretazioni analogiche o legate alla consuetudine”, sinonimo forse di improprie elasticità).
Le risposte a queste due domande potrebbero aiutare ad andare a verificare chi negli ultimi sei mesi abbia “usufruito” di autorizzazioni frutto di “interpretazione analogica” in un contesto di migliorabile “trasparenza e legalità nella progettazione e realizzazione di interventi di edilizia pubblica e privata”.
Le risposte potrebbero già aiutare a capire anche chi tra i privati, pazientando, pazientando, nei prossimi sei mesi farà tesoro delle novità del Regolamento edilizio.
Le risposte, infine, potrebbero dare senso compiuto e far capire cosa si intenda quando si afferma che il Regolamento “accresce la trasparenza e la legalità nella progettazione e realizzazione degli interventi di edilizia pubblica e privata”.
Le risposte.