Il padre della 26enne precipitata nell’ascensore: “Aveva tanti sogni, era una ragazza solare”

Una tragica fatalità sulla quale sarà necessario indagare. Clelia Ditano, dipendente di un B&B del posto, è precipitata nel vano del suo condominio delle palazzine Arca Nord Salento tra via Saragat e via Piave, a Fasano. E purtroppo per lei non c’è stato nulla da fare: il volo di 15 metri, in piena notte, le è costato la vita. L’ascensore era sceso nonostante la porta fosse stata lasciata aperta dalla stessa 26enne, che pare fosse rincasata un attimo per poi scendere di nuovo per stare un po’ con i suoi amici. L porta dell’ascensore era rimasta aperta, ma la cabina era scesa al primo piano. L’appartamento in cui vive coi genitori si trova al quarto piano.

Clelia Ditano

“Questa mattina vedendo che non era in casa, abbiamo provato a far squillare il suo cellulare e ci siamo accorti che era nel vano ascensore”, dichiara suo padre Giuseppe.

”Aveva tanti sogni – racconta in lacrime il genitore – come prendere la patente ed essere autonoma. E sicuramente anche sposarsi. Ora quei sogni sono stati spezzati”.

“Non era mai successo che l’ascensore si bloccasse in quella maniera. Questa mattina – ha affermato ancora l’uomo – vedendo che non era in casa, abbiamo provato a far squillare il suo cellulare e ci siamo accorti che era nel vano ascensore. Ho capito subito che era successo qualcosa ed abbiamo lanciato l’allarme”.

Clelia è stata ritrovata più giù dal manutentore degli impianti del condominio, proprio su quella cabina andatesene senza che lei avesse potuto risalirci su. Era molto conosciuta e benvoluta. Una vita, la sua, spezzata nel fiore degli anni. In circostanze ancora tutte da chiarire.

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