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Rete Imprese Villa Franca chiede incontro al Comune: battuta d’arresto su completamento zona industriale, così si ostacola lo sviluppo

Nei giorni scorsi, Rete Imprese Villa Franca ha scritto al Comune (oltre che a Confindustria Brindisi) per chiedere chiarimenti sul Piano di completamento dell’area industriale della Città degli Imperiali. Gli imprenditori chiedono conto all’amministrazione dei cambiamenti – dal loro punto di vista, in peggio – tra il primo mandato del sindaco Antonello Denuzzo e questo secondo in corso, dicendosi disponibili a un incontro per fare il punto della situazione.

In particolare, scrive il presidente di Rete Imprese Francesco Fullone:

Premesso che –  come è noto – da sempre l’impresa è un soggetto che opera attorno all’interesse collettivo; le molte medio-piccole su scala locale, le grandi anche su scala nazionale. Oggi, più di ieri, le imprese hanno conquistato maggiore legittimità ad operare: dal mercato, dalle istituzioni, dai consumatori e anche dalla politica stessa. Ogni giorno si parla della necessità di favorire l’imprenditoria per migliorare il benessere del Paese; benessere che viene incentivato e favorito specialmente dalle imprese locali.

Per dirla con Paolo Venturi e Flaviano Zandonai, è necessario una “ conversazione con i luoghi, perché il valore è unico a un luogo e i luoghi sono generativi di valore” per abbattere le comunità rancorose. A nostro avviso, ciò è possibile rivisitando la “Cultura d’Impresa” da parte di tutti, specialmente incitando i politici a farlo.

Lo sviluppo di un territorio passa attraverso la diffusione della “cultura imprenditoriale”, la valorizzazione dei talenti scientifici, tecnologici, imprenditoriali, lo sfruttamento economico di tecnologie e modelli di business innovativi.

Fare impresa oggi presenta sfide inedite, non comparabili anche con un recente passato. Sono necessari nuovi strumenti culturali e nuove visioni strategiche. La cultura d’impresa è il frutto di alcuni fattori che si alimentano reciprocamente. Da un lato la condivisione di un orizzonte di valori che ha nel “Lavoro” un fattore d’identità sociale e dall’altro la propensione degli imprenditori a un’azione di trasformazione continua, volta a innovare la competitività di imprese e territorio.

Tutto questo  puo’ essere incentivato favorendo l’insediamento di nuove imprese sul territorio; imprese che – come detto sopra – non solo potranno favorire un maggiore benessere  per tutti ma anche incentivare la più volte menzionata “cultura d’Impresa” per un nuovo valore sinergico di sviluppo globale.

Di tutto questo, i nostri operatori dell’area industriale della città sono ben consapevoli e si meravigliano dei cambiamenti avvenuti dalla precedente all’attuale amministrazione comunale. Infatti, la precedente amministrazione, finalmente, in collaborazione con gli imprenditori e Rete Imprese Villa Franca, iniziò un percorso virtuoso di pianificazione dell’area, ponendo – altresì – in bilancio 250.000 euro per la veloce preparazione dell’indispensabile progetto preliminare alla fruibilità dei circa 40 lotti ivi esistenti. Lotti che permetterebbero ai numerosi operatori che attendono di poter insediare le loro aziende.

I tecnici di Rete Imprese Villa Franca, oltre ad aver collaborato con l’Amministrazione per la prima parte della pianificazione dell’area industriale, hanno già assicurato  il loro impegno da oltre due anni (da quando sono stati inseriti in bilancio i famosi 250.000 euro di cui sopra) per la preparazione in tempi brevissimi  del progetto definitivo al fine di richiedere al Ministero competente le somme necessarie per la costruzione delle indispensabili infrastrutture consequenziali.

Di tale “fermata” i nostri operatori non riescono a comprenderne i motivi proprio in un momento storico in cui vi sono una serie di incentivi derivanti dalla Z.E.S., dal P.N.R.R. e da una favorevole volontà politica del Ministero di competenza.

Nel periodo perduto si sarebbe potuto procedere alla realizzazione delle opere di completamento, permettendo alle aziende che attendono di realizzare anche i loro progetti con enormi ricadute economico-sociali; e non è trascurabile neanche la possibilità di sviluppare circa 2000 posti di lavoro. Se poi si aggiunge il problema “rudere del Centro di Carico Internodale” con le “difficoltà burocratiche” da parte dell’Amministrazione di cederlo agli operatori che ne hanno fatto richiesta, con altri 60 posti di lavoro, si rimane “basiti”. Senza parlare, poi, della TARI e della “via Crucis” a tappe che alcuni operatori già da tempo subiscono nel tentativo di vedere risolti i relativi problemi  con codesta amministrazione al fine di ottenere il rispetto delle disposizioni legislative in materia  e di cui, in particolare, al decreto legislativo 116/2020 e conseguenti. Altro problema, poi, da affrontare, è il completamento dei lotti per permettere ad aziende già insediate di ampliare la propria attività.   

In particolare, è necessario specificare  che i nostri tecnici, per il completamento dell’area industriale, chiederebbero un costo di gran lunga inferiore all’impegno di spesa posto in bilancio e, nell’arco di circa sei mesi, riuscirebbero a preparare la variante strutturale dell’area insieme alle relative planimetrie. Inoltre, curerebbero la redazione del progetto definitivo di strade, fognatura, rete idrica, impianto illuminazione, ecc.

Forse sarebbe il caso di “svegliarsi” per il bene dei cittadini di Francavilla e non solo.

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