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Villa comunale, revocata concessione: “Gestione inadeguata e canone non corrisposto”. Caso controverso, si prospetta battaglia legale

La villa comunale di Francavilla Fontana è tornata nella gestione del Comune dopo essere stata assegnata, tre anni fa, a un’associazione temporanea d’imprese. L’esperimento può dirsi fallito, ameno a giudicare dal provvedimento assunto dal dirigente comunale Vincenzo Colucci, che ha rilevato una serie di inadempimenti da parte della società capogruppo (che ormai era rimasta l’unica gestrice).

Dello scorso 13 maggio un sopralluogo da parte dei tecnici comunali per documentare anche fotograficamente lo stato dei giardini pubblici. In quell’occasione è stato riscontrato – si legge – “lo stato di grave abbandono in particolare delle aree verdi e dell’anfiteatro il cui stato manutentivo è ampiamente deficitario, oltre a generare condizioni di elevata insicurezza soprattutto per la presenza di alcuni alberi pericolanti; i lavori di ristrutturazione dei bagni sono ben lungi dall’essere ultimati e, per questo motivo, la relativa area risulta ancora chiusa e inaccessibile, con conseguente impossibilità di fruizione dei servizi igienici da parte dell’utenza; i lavori di ristrutturazione dei dell’anfiteatro non sono mai stati iniziati; le giostre non risultano interessate dagli interventi di manutenzione straordinaria che il gestore si era impegnato a realizzare”.

Non è sorto neanche il dog park e men che meno il punto ristoro. Al momento dell’ottenimento della gestione, le tre imprese aggiudicatarie si erano impegnate, inoltre, a corrispondere al Comune 14mila euro annui. Soldi che non sono stati versati all’ente né può applicarsi – è scritto – il meccanismo compensativo richiesto perché gli interventi effettuati non sono stati soggetti a controllo pubblico, ma sono stati genericamente rendicontati.

Il gestore, a maggio, ha trasmesso per il tramite del suo legale due note nelle quali contesta l’avvio del procedimento di scioglimento del vincolo contrattuale”. Si sostiene, in esse, che la concessionaria ha rendicontato le spese sostenute per interventi e lavori il cui costo sarebbe scomputabile dal canone concessionario. Le rendicontazioni – sostiene il concessionario – non sono state contestate dall’ente, così da aver comportato una tacita accettazione delle stesse e una compensazione tra le spese sostenute e il canone da corrispondere. Sostiene la società di aver provveduto a effettuare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria come da contratto e di aver ultimato la ristrutturazione dei bagni “fatta eccezione per gli infissi, non ancora installati dal fornitore” per ritardi nell’approvvigionamento dei materiali.

Una situazione che potrebbe approdare in futuro nelle aule di giustizia. La villa comunale al momento resta chiusa in attesa di tornare nelle mani del Comune. Si punta a riaprire i cancelli tra questa sera, domani o massimo dopodomani.

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