Chiese “dimenticate”, nuova vita coi fondi Ue: luoghi di preghiera, turismo e arte

Chiese per una serie di ragioni un po’ dimenticate, che necessitano di restauro e saranno restaurate. Ci pensa coi suoi fondi l’Unione Europea ed è opportuno specificare che le ormai imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo c’entrano poco e nulla.

Si parla ormai di messa a terra, con imminente avvio dei lavori, per edifici di culto un po’ secondari – ma non per ciò poco caratteristici – del Brindisino: complessivamente, circa sette milioni di euro dal bando “Next Generation Eu”, pensati per la ripartenza post-pandemica, già destinati a sette comuni della provincia adriatica.

Così, tesori architettonici e religiosi nascosti, semi-nascosti o perlopiù sconosciuti potranno tornare ai loro antichi fasti. Sì, perché si parla di location con una storia e particolari potenzialità turistiche, oltre che religiose: chicche del capoluogo e dell’entroterra pronte per essere proposte in itinerari alternativi ai soliti e sostanzialmente inesplorati da parte degli autoctoni, figurarsi dai turisti.

Le tabelle di marcia dei progetti proposti sembra siano state rispettate appieno e dunque nei prossimi mesi si potrà nuovamente godere di bellezze architettoniche e artistiche, sparse nel territorio.
Nel 2022, con decreto dell’allora ministro della Cultura Dario Franceschini, furono ammessi a finanziamento i siti beneficiari degli interventi in materia di “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale” – Investimento 2.4: “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fec e siti di ricovero per le opere d’arte – Recovery Art”.


In particolare, cospicue somme – per poco meno di sette milioni di euro, per l’appunto – furono destinate ai comuni di di Brindisi, Fasano, Ceglie Messapica, Cisternino, Oria e Villa Castelli. 
La parte del leone, nella provincia brindisina, la fece Francavilla Fontana con ben due opere finanziare: 400mila euro per la chiesa di San Biagio e ben tre milioni e 300mila euro per la chiesa di San Sebastiano; 800mila euro a Brindisi per la chiesa di San Benedetto; un milione e 200mila euro a Oria per la chiesa di Santa Maria di Gallana; 235mila euro a Fasano per la chiesa di San Giovanni Battista, 235mila euro a Ceglie Messapica per il campanile di San Rocco; 235mila euro a Villa Castelli per la chiesa di San Vincenzo de’ Paoli, 150mila euro a Cisternino per la chiesa dei Cappuccini.

Si tratta in ciascuno dei casi sopra indicati di interventi complessi che, di concerto con le Diocesi e le Soprintendenze, daranno nuova vita ai luoghi da recuperare e restituire a una migliore fruizione da parte delle comunità e dei visitatori.

Gli interventi mirano a promuovere quel turismo religioso in contesti originali che caratterizzano il Brindisino: ciascuno dei luoghi di culto finanziati ha caratteristiche di promozione ritenuti importanti dal Ministero della Cultura nell’ottica di quel turismo religioso sempre più parte integrante del turismo tout court che in Puglia è fatto di mare e campagna.

Si pensi alla chiesa romanica di San Benedetto a Brindisi, risalente all’XI secolo, e al suo tradizionale chiostro. Si pensi alla chiesa di Gallana, a Oria, collocabile tra il VII e il IX secolo dopo Cristo, che sorge incastonata tra le abitazioni in una popolosa zona di villeggiatura estiva. Solo due esempi per indicare la particolarità di luoghi perlopiù inspiegabilmente sottovalutati eppure così affascinanti e meritevoli di essere rivitalizzati e visitati.

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