Due richieste di abbreviato e udienza preliminare aggiornata al prossimo 16 luglio. Quel giorno, il gup del Tribunale di Brindisi Simone Orazio si pronuncerà sia sulle richieste di rinvio a giudizio dell’ex sindaco di Erchie Pasquale Nicolì e dell’intera sua Giunta, sia sul rito alternativo “allo stato degli atti” richiesto dall’ex responsabile dell’Area tecnico-amministrativa comunale di Erchie Ciriaco Ciro Pasquale (di Taranto) e dal sociologo Leonardo Palmisano (di Bari) Palmisano, legale rappresentante della coop Radici Future cui fu affidata la gestione della biblioteca comunale.
L’udienza preliminare era già slittata dal 16 aprile a ieri, dopo che il legale di Pasquale aveva chiesto tempo per poter leggere il contenuto delle intercettazioni a carico del suo assistito. Sono già costituite le parti civili, tra le quali il Comune di Erchie.
Lo scorso 9 gennaio, un terremoto giudiziario scosse Palazzo Ducale – sede municipale – di Erchie. I carabinieri eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla gip del Tribunale di Brindisi Barbara Nestore – su richiesta dei pubblici ministeri Antonio Negro, Giovanni Marino e Pierpaolo Montinaro – nei confronti del primo cittadino Nicolì e dell’assessore Vito Oronzo Bernardi, mentre per l’assessora Pamela Melechì e per Paquale scattò il divieto di dimora nel territorio comunale. Sotto indagini finirono anche il vice sindaco Giuseppe Polito e l’altra assessora Lina Ferrara. Nel procedimento è coinvolta, di fatto, l’intera ex Giunta ecolana.
È stato in seguito chiesto il rinvio a giudizio pure per il sociologo Leonardo Palmisano (di Bari) e per Cosimo De Stradis. Palmisano è accusato, con Nicolì e Melechì, di concorso anomalo in concussione nell’affidamento alla coop Radici Future, di cui è legale rappresentante, della gestione della biblioteca comunale.
I reati contestati sono a vario titolo: concussione e tentata concussione, abuso d’ufficio in concorso e atti persecutori, tutti aggravati dall’aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici in concorso, induzione indebita a dare o promettere utilità, raccolta-trasporto-abbandono incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi e violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il fatto contro un incaricato di pubblico servizio e dall’aver abusato di autorità e relazione d’ufficio.
Al centro della vicenda giudiziaria vi è la gestione del Comune praticata da Nicolì e dai suoi sin dalla vittoria elettorale del settembre 2020, una gestione che – secondo la pubblica accusa – non avrebbe tenuto conto della netta separazione tra le sfere dell’indirizzo politico e delle competenze amministrative in senso stretto in capo ai funzionari comunali. In sostanza, l’ex primo cittadino e i suoi avrebbero imposto decisioni prevaricando il ruolo dei responsabili di settore (che denunciarono le presunte condotte illecite, dando il “la” alle indagini). Nel corso della precedente udienza sono state ammesse quali parti civili innanzitutto il Comune con l’avvocato Pasquale Annicchiarico, incaricato dalla gestione del commissario straordinario Giaccari. Segno che l’ente – qualora fossero provate – si sente danneggiato dalle condotte tenute da chi l’ha amministrato fino a pochi mesi fa.
Oltre al Comune, sono costituiti parti civili l’ex responsabile dell’Area servizi Antonio Gigli, l’ex segretaria comunale Maria Chiara Sanfrancesco, il dipendente comunale Carmelo Ciccarese, l’ex funzionaria Lucia Fanuli, il dipendente comunale Gianluca Prete, il dipendente comunale Cosimo Giuseppe Carrozzo, un’ex volontaria del servizio civile presunta vittima di violenza sessuale (con l’avvocato Michele Iaia del Foro di Bari), la cooperativa sociale L’Albero Azzurro. I legali delle parti civili sono, oltre a Iaia, gli avvocati Massimo Manfreda, Francesco Mancini, Giuseppe Sorio, Serena Missere.
Gli imputati sono invece difesi dagli avvocati Egidio Albanese (ex sindaco Nicolì ed ex suo vice Polito), Cosimo Lodeserto (ex assessora Melechì), Francesco De Rinaldis e Giancarlo Camassa (ex assessore Bernardi), Antonio Vitulli del Foro di Bari (ex assessora Lina Ferrara), Maria Pia Vigilante del Foro di Bari (Leonardo Palmisano), Pasquale Fistetti (Cosimo De Stradis). Se ne riparlerà il prossimo 16 luglio per i pronunciamenti sugli abbreviati e per gli eventuali rinvii a giudizio.
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