Consiglieri Mancino e Gallone: “Sui Giochi del Mediterraneo gente in cerca visibilità, ma ben venga la presenza di Francavilla e Oria”

Di seguito una nota da parte dei consiglieri comunali di Francavilla Fontana (ex Udc, oggi indipendenti) Dario Mancino e Giacomo Gallone:

Spiace davvero che un giovane politico della nostra generazione, come Mattia Giorno, si lasci ammaliare dalle sirene della visibilità mediatica che in questo momento cantano intorno ai Giochi del Mediterraneo.

Spiace che chi come noi aspira a imprimere una svolta al vecchio modo di fare politica, divisivo, campanilistico e strumentale, vi ricada a pie’ pari come un pretoriano da Prima Repubblica.

Giorno, fingendo di ignorare che oltre l’80 per cento dei fondi destinati dal governo ai Giochi del Mediterraneo 2026 andranno, come è giusto che sia, a Taranto, insinua dubbi strumentali sulla scelta da parte del nuovo Comitato organizzatore di coinvolgere anche i Comuni vicini.

Dimenticando persino che Francavilla Fontana, inserita in un primo tempo nel masterplan  proprio dal Pd e successivamente eliminata solo per carenza di fondi, e reintrodotta grazie a rinnovate disponibilità finanziarie, è governata da un sindaco di centrosinistra.

E dimentica che anche Sava rientrava nello stesso masterplan originario, prima di esserne stata esclusa.
Per quanto riguarda Oria, Giorno dovrebbe apprezzare il fatto che un piccolo comune metta a disposizione dei Giochi del Mediterraneo di Taranto, senza chiedere fondi, proprie strutture sportive con l’intento di fornire un contributo effettivo alla buona riuscita della manifestazione, per il piacere di farne parte.

Ma ciò che legittima la nostra idea di una sconsiderata necessità da parte di Giorno di parlare solo con l’obiettivo di ricavare un po’ di visibilità è la questione delle navi da crociera che costituiranno i “villaggi” in cui saranno ospitati gli atleti.

Se solo si fosse documentato prima di scrivere frettolosamente, il consigliere del PD avrebbe scoperto che anche la seconda nave sarà ormeggiata alla banchina del porto della “sua” Taranto.

Tutti noi, caro Giorno, senza alcuna bandiera o necessità di anacronistiche sfide di campanile, dovremmo lavorare per la migliore riuscita di questo evento. Rinunciando a cercare i riflettori personali a tutti i costi, anche se capisco che qualche volta questo può diventare un sacrificio.

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