Dopo il terremoto giudiziario che ha travolto il Comune, i prossimi 8 e 9 giugno a Erchie sarà tempo di tornare a votare per scegliere il successore di Pasquale Nicolì. Due mesi ancora di traghettamento per il commissario straordinario Antonio Giaccari, poi il paese avrà una nuova guida politica.
Due poli contrapposti
Salvo sorprese, saranno due le aree a contendersi la conquista di Palazzo Ducale: da una parte, una coalizione più prossima al centrosinistra che tenterà di riproporre – in forma riveduta e corretta – il modello di cambiamento già proposto nel 2020 da Nicolì e dai suoi; dall’altra, una coalizione più prossima al centrodestra che tenterà, in qualche modo, di riproporre – anche qui, in forma riveduta e corretta – gli anni amministrativi che hanno preceduto la “rottura” del 2020.
I nomi dei papabili
Com’è ovvio che sia, cominciano a circolare, non già da ora, i nomi dei papabili candidati sindaco. Due su tutti: Mimmo “Cufone” Valente e Giuseppe “Marcantuddu” Margheriti.
Margheriti
Non è un mistero che il tre volte (2007, 2012, 2015) primo cittadino Margheriti intenda riprendersi il “suo” posto in Comune dopo lo stop imposto dal divieto di triplo mandato elettorale consecutivo. L’esperimento di dare comunque una continuità al suo mandato, candidando la sua vice Chiara Saracino, tre anni e mezzo fa non andò a buon fine. D’altra parte, per Margheriti e Saracino quell’amara campagna elettorale non è mai terminata, considerato il modo in cui – da consiglieri comunali – hanno in più occasioni messo il bastone tra le ruote a Nicolì dai banchi dell’opposizione e anche fuori dalle sedi istituzionali.
La lista già ci sarebbe
Sull’ipotesi di spendere nuovamente il nome di Margheriti, in quell’area, non dovrebbero esserci problemi: la sua figura è riconosciuta, più o meno da tutti, come quella in grado di raccogliere più consensi. Non ci sarebbero particolari problemi neppure per la formazione della lista a suo sostegno, tra i fedelissimi di sempre e magari qualche new entry. Si starebbe già parlando di chi farà cosa – in termini di cariche, dagli assessori in giù – nel caso di vittoria elettorale. Qui, come da prassi, qualche discussione interna c’è, poi ovviamente conteranno le preferenze personali che ciascuno o ciascuna riuscirà a calamitare.
Valente
Discorso diverso per coloro i quali dovrebbero, in un certo qual senso, proseguire – ma in modo diverso – il percorso avviato da Nicolì. Non propriamente dei successori, ma degli innovatori dopo il fallimento – parola usata dallo stesso ex sindaco sotto processo – della precedente amministrazione. Si dovrebbe trattare, insomma, di una proposta credibile di cambiamento del cambiamento. Quale possibile candidato sindaco, il nome più ricorrente è quello di Valente: imprenditore nel settore della biomasse con la sua Ital Bio Energy, popolare in paese anche per essere il presidente della locale squadra di calcio “Virtus Erchie” (terza categoria, primo posto in classifica) capace di trascinare al campo sportivo, per ogni partita casalinga, centinaia di ercolani.
Senza il terremoto giudiziario tutto più semplice
Per l’area Pd e satelliti, cui Valente fa riferimento, sarebbe tutto molto più semplice compilare una lista se molti tra i papabili candidati consiglieri comunali non fossero stati toccati dall’inchiesta sui presunti illeciti commessi quand’erano in amministrazione: si pensi all’ex vice sindaco Giuseppe Polito e agli assessori Vito Oronzo Bernardi, Pamela Melechì e Lina Ferrara (tutti imputati). In ogni caso, in area progressista sperano che i cittadini di Erchie non si siano arresi all’idea di cambiare rispetto all’egemonia espressa da Margheriti per quasi 15 anni prima dell’elezione, nel 2020, di Nicolì.