Non disponeva di alcun mezzo né di un passaggio per rincasare a notte fonda. Così, pensò bene di prendere in prestito una bici parcheggiata nel cortile di un’abitazione. In seguito, però, effettivamente la restituì. Un 26enne di Oria è stato assolto in abbreviato dall’accusa di furto in abitazione aggravato (poi derubricato in furto d’uso) per particolare tenuità del fatto. ù
Era il 9 giugno 2023, notte fonda
Sono trascorse da circa mezz’ora le 3 del mattino del 9 giugno 2023. Dopo essere stato a Francavilla Fontana con amici, per l’oritano è giunto il momento di fare ritorno nel suo paese. Gli amici francavillesi si ritirano nelle loro case, mentre egli non ha auto, moto, bici né a quell’ora risulta proficuo fare l’autostop per rimediare uno “strappo”.
L’occasione fa l’uomo ladro…
Comincia a vagare a piedi fino a quando nota una bici in un giardinetto privato che affaccia sulla strada e se ne impossessa. Il proprietario si accorge dell’ammanco – una bici marca Weg di colore nero, pagata 112 euro – il mattino seguente e sporge denuncia ai carabinieri, cui consegna anche i filmati delle telecamere di sorveglianza di cui l’immobile è dotato. Nei video si può osservare chiaramente un uomo di giovane età raggiungere la porta d’ingresso dell’abitazione e prendersi la bici. Si accorge anche della presenza delle telecamere, tanto che guarda fisso in uno degli occhi elettronici.
Le rapide indagini
I militari della Stazione di Oria lo identificano subito, è una loro vecchia conoscenza. Lo convocano in caserma e, dopo averlo messo dinanzi al fatto compiuto, gli chiedono conto del gesto. Il 26enne, alla presenza del suo avvocato di fiducia Giuseppe Pomarico, racconta al comandante Roberto Borrello di non aver scavalcato il muretto di cinta – a differenza di quanto denunciato dal proprietario di casa – ma di aver trovato il cancello aperto e di averla presa per raggiungere la stazione. Dopo un’ora ad aspettare un treno per Oria che non passava mai – riferisce – si era reso conto di aver sbagliato ed era tornato dove aveva preso la bici, lasciandola dietro il cancello.
La restituzione della bici
Il proprietario dirà e metterà a verbale di averla effettivamente ritrovata, ma solo dopo un paio di giorni dal furto. In un certo qual senso – come fatto notare a processo dall’avvocato Pomarico, che ha chiesto e ottenuto l’abbreviato – si era trattato di una sorta di prestito e non già di un furto, per giunta aggravato. Il reato, difatti, è stato derubricato a furto d’uso già nella fase delle indagini preliminari.
Tenuità del fatto
La gup del Tribunale di Brindisi Stefania De Angelis, dopo aver analizzato il caso, non soltanto non ha condannato l’imputato, ma l’ha persino assolto: il fatto-reato era stato particolarmente tenue, considerata l’avvenuta e spontanea restituzione della bici al legittimo proprietario. Quest’ultimo si era anche costituito parte civile a processo, ma per via dell’assoluzione del 26enne non ha ottenuto alcun risarcimento danni.