Ci saranno meno sindaci, meno assessori e meno consiglieri comunali. Di conseguenza, anche meno spese. Si colloca nell’ottica dei tagli alla spesa pubblica la decisione del Governo di accorpare i Comuni che distano tra loro fino a 15 chilometri. Si pensa anche a eliminare definitivamente le Province o a creare macro-aree geografico-amministrative quale potrebbe essere, in Puglia, la provincia autonoma del Grande Salento.
Ipotesi Oriavilla Fontana o Francavilloria
Il disegno di legge dovrà passare dalle Camere, dove però i numeri ci sono e dunque, salvo intoppi, gli accorpamenti dovrebbero andare in porto entro in prossimo autunno. Nella provincia di Brindisi, potrebbero sorgere agglomerati urbani unici come quelli tra Francavilla Fontana e Oria. Si fantastica già sui nomi che i nuovi Comuni porteranno: Francavilloria, Oriavilla Fontana o semplicemente un trattino tra i nomi attuali (Comune di Francavilla Fontana – Oria)?
Effetto domino
Occhio però: Oria e Latiano distano tra loro meno di 15 chilometri, così come Latiano e Mesagne (Latiagne? Mesano? Lasagne?) e stesso discorso, del resto, si può fare per Francavilla Fontana e San Michele Salentino, Francavilla Fontana e Villa Castelli, Ostuni e Carovigno e così via. Per non parlare di Erchie e Torre Santa Susanna.
Fusioni interprovinciali
Da tenere d’occhio le eventuali fusioni interprovinciali come quella che potrà esservi tra Francavilla Fontana e Grottaglie, Oria e Manduria, ecc.
Soluzione del secolo o grande caos?
Saranno da definire le regole delle nuove convivenze tra popolazioni che – eufemismo – spesso e volentieri non si amano troppo e in qualche caso si contraddistinguono per rivalità sportive, sociali, culturali. Come si svolgeranno, per esempio, le elezioni amministrative? Sarà garantita una quota di riserva a tutela delle minoranze numeriche (in termini di residenti)?
Le reazioni a caldo
Riportata la notizia a un residente di Oria e a uno di Francavilla Fontana, le premesse non sembrano delle migliori. Nessuno dei due l’ha presa bene. Il primo si è limitato a dire: “Nui cu quiddi mennulari no c’intramu nienti”. Il secondo non è stato da meno: “Orriatani? Nvidiusi e scorciacani, maisia pi loru”.
Patata bollente
Non mancheranno le polemiche e non è escluso che si possa fare ricorso a un referendum. Qualcuno, dall’opposizione, già ventila l’ipotesi d’incostituzionalità. Dal Governo però tirano diritto: “La parola d’ordine è una sola: risparmiare. E risparmieremo!”, trapela da Palazzo Chigi.