Non si dica che si tratta solo di vil denaro. C’è attesa, come ogni anno da secoli a questa parte, per l’asta di aggiudicazione delle statue dei Misteri che venerdì prossimo sfileranno in processione fino a tarda ora per le strade di Francavilla Fontana. Niente a che spartire – quantomeno economicamente – con l’asta di Taranto, dove la Madonna dell’Addolorata è stata aggiudicata l’altro ieri alla cifra monstre di 113mila euro. Nella Città degli Imperiali le cifre sono storicamente più contenute e il simulacro prediletto è quello del Cristo Morto, che negli anni passati ha anche superato i 10mila euro. Le offerte di questo 2024 saranno presentate questa sera, mercoledì 27 marzo, intorno alle 19.30.
Le cifre dello scorso anno
Non così lo scorso anno, quando il Sacro Feretro è stato battuto a 7mila euro, mentre l’Addolorata – quest’anno al centro di una contesa per mantello e ori – andò a 2mila euro; 480 euro per portare l’Ultima Cena e 400 per il Cristo all’Orto.
Asta a porte chiuse
Negli scorsi anni, l’asta si è tenuta sia a porte chiuse che aperte al pubblico, ma sempre nei locali della Confraternita della Morte (chiesa di Santa Chiara, epicentro dei Misteri, dove esso sono custoditi per tutto l’anno). Per quest’anno l’orientamento è quello di consentire l’accesso soltanto agli addetti ai lavori, e cioè a confratelli, consorelle e partecipanti alle aste. Niente occhi indiscreti, insomma, così com’era stato deciso per la vestizione – sfumata – della Madonna.
Addolorata più appetibile?
Si era imposto a Marianna Forleo, erede della contessa Carmela Brost di non “agghindare” in prima persona la Vergine, come da tradizione consolidata, ma semplicemente di assistere alle operazioni condotte dalle consorelle. Cosa che proprio non è piaciuta all’erede depositaria di mantello e ori, che ne ha revocato la disponibilità per non tradire quelle ultime volontà testamentarie. L’Addolorata è già uscita dalla chiesa di Santa Chiara venerdì scorso, prima della Domenica delle Palme, nel consueto abito che indossa sotto la teca di cristallo. Nelle prossime ore sarà battuta all’asta anche questa statua e chissà che la contesa e le polemiche di quest’anno non contribuiscano ad aumentarne il valore o, meglio, le offerte (magari per contribuire ad acquistare nuovi paramenti per la prossima Pasqua).
I soldi raccolti finanziano le attività della Confraternita
Da sempre l’asta è vissuta con naturalezza da chi la bandisce – il priore della Morte – dalla congrega religiosa e dagli astanti: i fondi che ne derivano – è sempre stato assicurato – finiscono nelle casse della Confraternita e ne finanziano le iniziative. Non sempre a questo modo si giudica l’asta dal di fuori, dove spesso si fatica a dare una spiegazione a tanto denaro che ruota, in fondo, questo sì, a un’indiscutibile e radicatissima fede. La religione e la tradizione, nella Città degli Imperiali, contemplano anche ciò. Guai a stupirsene o a parlare volgarmente di soldi, tantomeno sprecati.