T’infonde allegria solo a sentirlo parlare, anche se a volte gioca a fare il duro. In realtà ha un cuore tenerissimo e un’educazione che la metà basterebbe. Theodore Carella – in arte Theo Carè – ha 19 anni, origini congolesi ma è ormai un francavillese a tutti gli effetti sin dal 2007, quando è stato adottato da una famiglia della Città degli Imperiali.
Rap Afrosud
Ha frequentato la Ragioneria e, oltre ad avere un lavoro normale, vanta un presente da artista col suo rap sognante come lui, cui ha dato un nome ben preciso: Rap Afrosud, perché Theo proviene dall’Africa ma vive orgogliosamente nel Sud Italia.
Nella sua Francavilla Fontana lo conoscono un po’ tutti. Sempre con le rime nel cuore e nella mente, a volte con la testa tra le nuvole – come ogni creativo che si rispetti – sogna di sfondare nel panorama musicale nazionale e magari spingersi anche oltre, come conferma scherzandoci su: “Con le rime che io creo, un giorno il mondo saprà chi è Theo”.
Primo contratto, piedi sempre per terra
Già un paio d’anni fa, ha attirato l’attenzione di una nota casa discografica e ottenuto un contratto di quelli “seri” che l’ha aiutato a farsi conoscere. Ora ha anche in ballo partecipazioni a show televisivi noti al grande pubblico, che potrebbero sancirne la consacrazione.
Nonostante già riscuota un buon successo Theo non si è montato affatto la testa: sogna in grande ma resta coi piedi ben piantati per terra. Dopo aver conseguito il diploma delle superiori e aver frequentato la Scuola musicale comunale della sua città, continua a studiare da autodidatta e non passa giorno che non scriva e suoni qualcosa, perché il rap per lui è non solo passione, ma ragione di vita al limite dell’ossessione.
Obiettivo: “spaccare” senza strafare
L’idea comune tra chi lo conosce è che, grazie alla sua tenacia, un giorno possa davvero “spaccare” – come si suol dire – contando ovviamente sul tifo e sul supporto di tutti i suoi concittadini.
La corrente Rap Afrosud – inaugurata con l’omonimo singolo – ha poco o nulla a che spartire col trap: niente parolacce, violenza, droga, alcol e cattivi consigli; Theo Carè intende raccontare e rappresentare ogni ragazzo africano che fa rap e gli afro-italiani adottati o immigrati che riescono a trovare in Italia la loro dimensione, magari avendo persino successo.
La diversità come un punto di forza
Nel suo ultimo singolo, uscito da qualche giorno, è accompagnato da Barbara Carella (che non compare in video ma canta i ritornelli) e Alessia Forleo, che è l’attrice dei videoclip delle sue canzoni.
“Io voglio ricordare a tutti la bellezza del nostro colore della pelle – dice – e raccontare storie, sogni e ambizioni di noi giovani venuti da lontano coltivando sogni e oggi vivendoli”.
Theo è un perfetto esempio di come si possa conciliare il venire da lontano, lo studiare, l’integrarsi e il pensare in grande, nel suo caso a suon di rime e note.
In bocca al lupo a te, Theo Carè
A Theo non si può non voler bene, perché nella sua musica – moderna, veloce ma educata – esprime se stesso, tra problemi, realtà quotidiana e fame di un futuro ancora più radioso. E allora non c’è modo migliore di chiudere questo pezzo se non con: “Questo articolo è per te, Theo Carè”.