L’Addolorata in processione senza mantello e ori, ma ugualmente carica del suo significato tra attesa, curiosità e bisbiglii dei fedeli

di Eliseo Zanzarelli

Inutile negarlo: c’era attesa, anche più del consueto, ieri sera, per la processione dell’Addolorata.
Un corteo religioso che, di fatto, apre i Riti della Settimana Santa di Francavilla Fontana.
C’era curiosità anche per via delle polemiche che nell’ultimo periodo hanno ruotato attorno alla statua della Vergine, spoglia del suo mantello d’oro ricamato in stile spagnoleggiante.

Bega irrisolta, ma fa niente

La contesa che ha visto protagonista la Confraternita della Morte e Marianna Forleo, ereditiera del drappo e degli ori, non è rientrata ma in fondo tutti se ne sono fatti una ragione. Forleo è incaricata per lascito testamentario della Contessa Carmela Brost di curare in prima persona la vestizione dell’Addolorata. Quest’anno, però, la Confraternita e il padre spirituale monsignor Alfonso Bentivoglio hanno espresso la volontà che alle operazioni di vestizione – da tenersi a porte chiuse – sovrintendessero le consorelle anche alla presenza di Forleo. Quest’ultima, invocando la tradizione, non ha voluto saperne ed è sorto un vero e proprio incidente diplomatico.

A Maria non importa

Alla Madonna, alla fine, poco è importato. Comunque dignitosa nel suo aspetto struggente, ha sfilato nel silenzio della Città degli Imperiali a testimonianza del suo dolore – per l’appunto – dettato dall’andare il Figlio incontro alla morte. Nulla di umano ha mutato e potrà mutare il significato di quella statua, perché in questo caso soprattutto cuore e devozione pretendono la propria parte. Con buona pace per l’occhio.

“Forse sta meglio così; no, meglio prima”

Inevitabile, al passaggio del simulacro, qualche commento seppur bisbigliato sull’estetica. Per qualcuno la statua sta persino meglio così “spoglia” e rende meglio l’idea della disperazione. Per altri no, la tradizione è pur sempre la tradizione e ciò ch’è accaduto non sarebbe dovuto mai accadere: l’Addolorata merita mantello e ori. Ma quest’anno si presenterà così, in versione rimaneggiata, anche in occasione della più suggestiva e partecipata processione dei Misteri in programma il prossimo Venerdì Santo.

L’anno prossimo chissà…

Il prossimo anno due sono gli scenari, forse tre: o si ricuce lo strappo di quest’anno; o si commissiona una nuova “mise” per la statua a totale gestione interna della Confraternita; o, ancora, si va avanti così, di fatto creando una tradizione 2.0.

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