C’è anche il parere legale, “Monte Papalucio” pronto a riprendere vita: l’importante sito messapico finanziato con oltre un milione di euro

Il maxi finanziamento di oltre un milione di euro c’è ed è anche giunto il parere legale pro veritate in merito agli espropri. Si può procedere, dunque, a rivitalizzare il sito archeologico di “Monte Papalucio”. L’avvocato Francesco Baldassarre ha depositato presso il Comune nei termini il documento richiestogli e l’ente ha provveduto a corrispondergli il compenso (2mila euro).

Nella sua relazione, il legale si è concentrato sulle procedure di esproprio dei terreni sui quali sorge l’antichissimo santuario pagano dedicato al culto di Demetra e Persefone. Il Comune, infatti, prima di procedere nella messa a terra del progetto “Sistema museale urbano di Oria” – finanziato dalla Regione Puglia – aveva necessità di sapere di essere il proprietario dei terreni interessati.

La procedura di esproprio di quelle proprietà, precedentemente private, fu avviata nel 1982 e si concluse nel 1998 con la liquidazione di un’indennità in favore dei proprietari pari all’80 per cento.
Un progetto, quello per “Monte Papalucio”, che l’amministrazione del sindaco Cosimo Ferretti ritiene una “perla” in questo primo anno di mandato:

“Questo progetto cambierà radicalmente il volto della nostra città in meglio – dichiara il primo cittadino – e questo risultato straordinario è il frutto di un impegno collettivo, compreso il contributo prezioso dei cittadini che hanno partecipato alle discussioni e condiviso idee per migliorare il progetto. Ora è giunto il momento – continua – di passare dalla fase iniziale a quella attuativa e la perizia richiesta a un professionista esperto qual è l’avvocato Baldassarre s’inserisce in tale contesto: l’occasione è unica e irripetibile, perciò dovremo avere tutte le carte in regola per non rischiare di perdere questi fondi”.
Per l’ottenimento del maxi finanziamento, oltre al responsabile dell’Ufficio tecnico Antonio Dattis, si è speso molto anche il vicesindaco Michele Locorotondo che ha intercettato la grane opportunità offerta dal bando “Smart” (dove Oria si è piazzata al primo posto):

“Avevamo dei tempi non sufficienti ma ci siamo voluti buttare a capofitto nell’impresa; abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo e con il concetto di squadra unita e coesa abbiamo superato le avversità. Ricordo bene i pensieri negativi di molti, invece ci siamo riusciti. È davvero una soddisfazione unica per noi e lo sarà anche per i cittadini e i turisti che potranno fruire di una vasta area archeologica ancora inesplorata nel pieno centro della nostra splendida città”.

Servirà diverso tempo prima di cominciare a intravedere i primi cambiamenti su Monte Papalucio che, pare, avrebbe anche ospitato nei secoli un cimitero ebraico (fu fiorente nella storia a Oria la comunità ebraica, che non era affatto ghettizzata ma disponeva persino di un proprio ricco quartiere a tutt’oggi esistente e ben preservato).

Il progetto del parco archeologico, perlopiù a cielo aperto, prevede l’intera riqualificazione del sito rupestre che diverrà in qualche modo interattivo grazie a guide in carne e ossa ma anche ad audio e video guide. Soprattutto, saranno ricostruiti minuziosamente i particolari che lo contraddistinguevano circa 3mila anni fa quando Oria rappresentò uno degli insediamenti più importanti della dodecapoli messapica nell’odierno Salento, a cavallo tra le moderne province di Brindisi, Lecce e Taranto.

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