Oria ha un suo regolamento per il benessere animale: diritti, doveri e incentivi. Si punta a realizzare canile e dog park

Durante la sua ultima seduta di mercoledì scorso, il Consiglio comunale di Oria ha approvato il Regolamento (ben 45 articoli suddivisi in sette titoli) per la tutela e il benessere animale: “Un importante strumento – sottolinea l’assessore al ramo, Alfredo Proto – finora inesistente che ci consentirà di prenderci maggiore cura dei nostri animali d’affezione, come cani e gatti ma anche conigli, criceti, furetti, pappagalli e tutti quelli che sono soliti affezionarsi all’uomo”.

Alfredo Proto

Un corpus normativo locale che, non secondariamente, potrà consentire in futuro al Comune di realizzare interventi finalizzati anche al contenimento della spesa pubblica: oggi, ci sono sei cani tra canile sanitario e rifugio canino di Mesagne (convenzionati con Oria) e costano la bellezza di quasi 20mila euro l’anno. Se canile e rifugio sorgessero a Oria – e il Regolamento lo prevede – il Comune potrebbe tenerli lì a zero spese, dopo ovviamente l’investimento iniziale per realizzarli che potrebbe però essere facilmente ammortizzato ospitando quadrupedi dai centri limitrofi.

Inoltre, Proto punta deciso sulla realizzazione di un dog park inteso come posto nel quale far sgambettare gli amici a quattro zampe e rilassare i loro proprietari. S’ipotizza anche un pronto soccorso h24 per l’intero anno, festivi compresi, attraverso una convenzione con una struttura veterinaria.
Vantaggi sono previsti anche per questi ultimi, che saranno incentivati nella sterilizzazione, nella microchippatura e nelle adozioni dei randagi (in quest’ultimo caso con contributi economici). Un altro obiettivo che ci si prefigge, infatti, è quello di contenere il fenomeno del randagismo.

Non solo benefici per i proprietari e i possessori, comunque, ma anche obblighi che, se violati, saranno soggetti a sanzione. Come per esempio raccogliere gli escrementi (e avere con sé una bottiglietta d’acqua per disperdere i liquidi), iscrivere cani e gatti all’anagrafe canina dopo due mesi dalla nascita o dieci giorni dalla cessione/acquisto (per prevenire l’abbandono), portare i cani con guinzaglio e museruola (quest’ultima, se necessario).

Si parla anche di colonie feline: i gatti, patrimonio indisponibile, devono essere lasciati liberi a meno che non presentino ferite o malanni ed è vietato maltrattarli o spostarli dal loro habitat; ogni colonia ha un referente he si occupa della cura e del sostentamento degli esemplari, che deve segnalare al Comune e portare in Asl per le sterilizzazioni.

L’assessore Proto ritiene fondamentale in quanto alla tutela e al benessere animale il contributo dei volontari, che devono essere aiutati dall’ente e operare in sinergia con esso: “Infatti – dichiara – abbiamo previsto d’incentivare anche loro, nel caso di adozione di randagi, con un contributo economico per spese riguardanti alimenti, visite veterinarie, e vaccinazioni ovvero per l’acquisto di prodotti per il benessere animale, il cui importo e le modalità di erogazione saranno determinati dalla Giunta comunale in relazione agli stanziamenti di bilancio”.

Per riconoscere l’importanza della questione, non è soltanto stato istituito il ramo Benessere animale in un assessorato (e non più una semplice delega consiliare al randagismo) ma ne è stato previsto il trasferimento al sesto settore (non più al quinto, polizia locale) con personale dedicato e specializzato. La polizia locale si dovrà occupare soltanto di primo intervento finalizzato a recupero, soccorso, e ricovero in strutture adeguate.

“Siamo sicuri – conclude Proto – che questo insieme di regole di buonsenso consentiranno di goderci meglio di prima, singolarmente e come collettività, i nostri amici d’affezione. È stata posta la parola fine a un Far West che non di rado portava a comportamenti, ovviamente degli umani, irrispettosi dei diritti degli animali e di quelli dei nostri stessi simili”.

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