In un contesto già critico per la sanità pubblica, l’Asl Brindisi ha assunto una decisione che aggrava ulteriormente la situazione. La Direzione strategica ha, infatti, interrotto il contratto con la società che forniva l’unità mobile di risonanza magnetica nucleare presso l’Ospedale ‘Camberlingo’ di Francavilla Fontana, invocando la necessità di razionalizzare la spesa e riorganizzare i servizi.
Una mossa che solleva forti preoccupazioni e seri dubbi sulla gestione delle risorse e sulla priorità attribuita alla salute dei cittadini. La domanda sorge spontanea: chi garantirà il recupero urgente di esami di risonanza magnetica all’utenza afferente al presidio di Francavilla, rimasta in standby?
Si viene a conoscenza di una mole di liste di attesa non indifferente e un diritto alla salute e all’assistenza momentaneamente negata, con almeno 150/200 pazienti, bisognosi di tempestività e celerità d’intervento.
“La decisione di sospendere l’unità mobile di risonanza magnetica è estremamente preoccupante e potrebbe avere conseguenze gravi sulla salute dei cittadini” – afferma il Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbone.
“In un momento in cui la tempestività delle diagnosi è cruciale, questa sospensione rischia di compromettere gravemente l’accesso ai servizi diagnostici essenziali. La carenza di personale sanitario è un problema noto, ma non può giustificare la sospensione di servizi vitali per la salute della comunità. Il personale interessato dell’Azienda è pronto a contribuire al recupero delle attività sospese”.
“Bisogna affrontare con urgenza questa situazione, garantendo l’accesso tempestivo e adeguato alle procedure diagnostiche essenziali per la salute della comunità. Per questo – conclude Carbone – nelle more dell’acquisto con i fondi del PNRR di un nuovo macchinario come annunciato dall’Azienda, si chiede che il personale possa recuperare le liste d’attesa”.